9:02 am, 24 Gennaio 24 calendario

Inflazione: come incide su risparmio, spese e investimenti degli italiani

A cura di ACS
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Negli ultimi anni l’inflazione elevata ha avuto un impatto significativo sulle famiglie e gli investitori, condizionando le scelte legate al risparmio, alle spese domestiche e agli investimenti. Secondo la Bce, dopo aver superato il 10% nell’area euro ad ottobre 2022, l’inflazione in Europa è scesa all’8,6% all’inizio dello scorso anno e ha chiuso con un tasso medio appena al di sotto del 3% alla fine 2023.

Per Bank of America questa tendenza proseguirà, con l’inflazione nell’eurozona che sarà inferiore al target storico del 2% nel 2024 e potrebbe accelerare l’atteso taglio dei tassi da parte della Bce. Come riportato dal sito d’informazione finanziaria borsainside, gli analisti della sim milanese Equita prevedono 5 riduzioni dei tassi Bce nel corso dell’anno per una diminuzione complessiva di 125 punti base, mentre le stime di Goldman Sachs indicano un potenziale taglio di appena 25 punti base.

Ad ogni modo, oggi le prospettive per l’inflazione in Europa sono buone, uno scenario che potrebbe cambiare l’approccio nei confronti degli investimenti e del risparmio e la spesa delle famiglie nel corso dei prossimi mesi. In base agli ultimi dati Istat, infatti, la spesa mensile delle famiglie italiane è aumentata dell’8,7% tra il 2021 e il 2022 passando da 2.415 euro a 2.625 euro, con aumenti medi del 32,2% per i servizi di alloggio e ristorazione e una crescita del 15,9% dei costi per sport e cultura.

Come l’inflazione influenza il risparmio e il potere d’acquisto

La crescita dell’inflazione negli ultimi anni ha causato dei disagi alle famiglie, ma anche fatto aumentare i risparmi. Secondo un’indagine di Intesa Sanpaolo e del Centro Einaudi, due terzi delle famiglie non sarebbe in grado di affrontare una spesa non prevista di 5 mila euro, sebbene il 95% si dichiari finanziariamente indipendente rispetto al 93% di un anno fa. La quota di reddito destinata al risparmio invece è salita dall’11,5% del 2022 al 12,6% del 2023, con il 54,7% delle famiglie che riesce a risparmiare.

Tuttavia, in base all’approfondimento di Econopoly del Sole 24 Ore che spiega come l’inflazione incide sugli investimenti, è importante che italiani conoscano gli svantaggi della liquidità ferma sul conto.

Il contante che rimane inutilizzato, infatti, tende a perdere di valore a causa dei rincari dei prezzi di beni e servizi. Questo fenomeno si accentua quando l’inflazione è particolarmente elevata, come avvenuto tra il 2022 e il 2023, ma continua ad avere un effetto negativo sui risparmi accumulati anche con un livello inflattivo ordinario.

In particolare, anche qualora l’inflazione dovesse mantenersi intorno al 2% nel 2024 causerebbe una perdita di potere d’acquisto su un capitale che non viene investito. Questa tendenza è accentuata dal mancato adeguamento degli stipendi all’inflazione, considerando che secondo la Cgil la maggior parte delle retribuzioni in Italia è ferma da trent’anni.

Secondo i dati Ocse, soltanto nel 2022 i salari degli italiani sono scesi del 7% a causa dell’inflazione, con una perdita di circa 100 euro su uno stipendio mensile di 1.500 euro.

Come difendersi dall’inflazione

Per tutelarsi dall’inflazione esistono due modi principali: aumentare il proprio reddito o investire i risparmi.

Poiché è difficile incrementare il guadagno, in quanto sarebbe necessario lavorare di più, ottenere un aumento o trovare un lavoro con un salario più elevato, la soluzione migliore per difendersi dall’inflazione è rappresentata dagli investimenti. Ovviamente è fondamentale mantenere una riserva di liquidità di emergenza, ma è opportuno investire almeno una parte dei propri risparmi per bilanciare l’erosione del potere d’acquisto provocata dall’inflazione.

In questi casi è opportuno affidarsi sempre a dei consulenti finanziari esperti prima di prendere delle decisioni d’investimento, oppure acquisire le dovute competenze per compiere scelte finanziarie in autonomia in modo consapevole. In ogni caso è essenziale diversificare bene gli investimenti per minimizzare il rischio, scegliendo delle asset class in grado di battere o pareggiare l’inflazione, con diverse strategie che si possono adottare nei periodi inflazionistici di bassa e alta inflazione per mantenere un corretto rapporto tra le opportunità di rendimento e il rischio di ogni operazione.

Tra gli strumenti ritenuti a basso rischio ci sono ad esempio titoli di Stato, conti deposito, buoni fruttiferi e obbligazioni indicizzate, mentre tra quelli con un rischio maggiore azioni e materie prime, in particolare asset come l’oro considerato il bene rifugio per eccellenza quando l’inflazione aumenta e l’economia entra in crisi.

Un prodotto finanziario adatto a chi vuole mantenere bassi i costi sono invece gli ETF, fondi quotati e diversificati che consentono di replicare l’andamento di un indice di riferimento come lo S&P500. A prescindere dalla strategia, investire rimane il modo più efficace per proteggersi dall’aumento dei prezzi, evitando che i risparmi sul conto perdano valore.

24 Gennaio 2024 ( modificato il 22 Gennaio 2024 | 12:09 )
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