Strage di Viareggio
9:09 pm, 15 Gennaio 24 calendario

Strage di Viareggio, la Cassazione conferma tutte le condanne e dispone un processo d’appello ter solo per le attenuanti generiche

Di: Redazione Metronews
Strage di Viareggio
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Per la strage di Viareggio ci sarà un processo d’appello ter davanti ai giudici di Firenze per alcuni imputati, tra cui Mauro Moretti, ex ad di Rfi e Fs, ma solo per determinare le attenuanti generiche. Lo ha disposto la terza sezione penale della Cassazione, confermando per il resto tutte le condanne nel procedimento sul disastro ferroviario di Viareggio che il 29 giugno 2009 provocò 32 morti e un centinaio di feriti. La sentenza è arrivata dopo sei ore di camera di consiglio. In appello bis le condanne inflitte avevano riguardato l’ex ad di Rfi e Fs Mauro Moretti (5 anni), Vincenzo Soprano, ex ad di Trenitalia, e Michele Mario Elia, ex ad di Rfi (per entrambi 4 anni, 2 mesi e 20 giorni), Paolo Pizzadini, manager di Cima Riparazioni, e Daniele Gobbi Frattini, responsabile tecnico Cima riparazioni (per entrambi 2 anni, 10 mesi e 20 giorni) e Mario Castaldo, ex direttore divisione di Cargo Chemical (4 anni). Erano stati condannati nel processo fiorentino, in sede di rinvio, anche dirigenti e tecnici di aziende ferroviarie austriache e tedesche addette al controllo e alla manutenzione dei carri merci.

La notte della tragedia

Alle 23,48 del 29 giugno 2009 un treno merci partito da Trecate, in Piemonte, e diretto a Gricignano, in Campania, deraglia poco dopo aver superato la stazione ferroviaria di Viareggio. Una delle cisterne che trasportano Gpl si rovescia su un fianco e da un grosso foro fuoriesce gas. Pochi minuti più tardi, una violentissima esplosione: la zona della città più colpita è quella di via Ponchielli, quasi completamente rasa al suolo. Pesante il bilancio delle vittime, 32 in tutto, molte delle quali decedute nei giorni successivi a causa delle ustioni riportate. «Manca qualsiasi elemento di prova della responsabilità di Moretti, sia come ad di Rfi che come ad di Fs – aveva affermato nell’imminenza del pronunciamento della Cassazione l’avvocata Ambra Giovene – in riferimento al ruolo di ad di Rfi, anzi, c’è la prova del contrario: Moretti aveva firmato una prescrizione per tracciare i carri ferroviari esteri circolanti in Italia».

La protesta dei familiari

Sono tornati a esporre le foto dei loro cari davanti alla scalinata del “Palazzaccio”, chiedendo ancora una volta «verità e giustizia», come era scritto su uno dei loro striscioni portati a Roma: i familiari delle vittime, riuniti nell’associazione “Il Mondo che vorrei” hanno atteso con un presidio a piazza Cavour la sentenza della Cassazione. «Abbiamo sofferto per 14 anni, speriamo che ora arrivi giustizia», le parole di Roberto Piergentili, ricordando i suoi due nipotini e la nuora morti a seguito del disastro. «Speriamo che questa volta sia l’ultima – l’auspicio di Claudio Menichetti, indicando, tra quelle delle vittime, la foto della figlia 21enne Emanuela – ci sono stati 5 gradi di giudizio, 4 sentenze di condanna. Quattordici giudici hanno emesso sentenza e noi dobbiamo ancora aspettare la ratifica delle condanne, gli imputati si aggrappano a qualsiasi cosa pur di non espiare la pena, ma dovrebbero fare almeno un giorno di galera per capire cosa hanno fatto».

15 Gennaio 2024
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