25 novembre
3:32 pm, 25 Novembre 23 calendario

Donne in piazza contro la violenza in tutta Italia

Di: P.P.
condividi

Mentre Filippo Turetta, accusato dell’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin e arrestato nei giorni scorsi in Germania, arriva in Italia e viene recluso nel carcere di Verona, in attesa dell’interrogatorio di martedì, in tutte le piazze italiane prende corpo la voce delle oltre cento donne vittime di femminicidio, da Milano a Messina.

La manifestazione a Milano

Quella che si svolge in largo Cairoli a Milano (nella foto) è una manifestazione alla quale, secondo gli organizzatori, partecipano 30 mila persone: uomini e donne che ribadiscono tra cartelli e striscioni il secco “no” alla violenza contro le donne. Stanche di restare in silenzio, come in molti altri casi nei giorni scorsi, stavolta vogliono fare rumore. E allora, fischietti, tamburelli ma anche mazzi di chiavi vengono fatti suonare dopo aver ascoltato – in rigoroso silenzio – l’elenco di quegli oltre 100 nomi di donne uccise dall’inizio dell’anno. Tra palloncini, fiocchi e sciarpe rosse la piazza urla per dar voce a quelle donne che la voce non ce l’hanno più.

Sul palco si alternano attori, influencer, politici e gente comune per leggere l’elenco delle vittime: da Claudio Santamaria a Chiara Ferragni passando per il sindaco Beppe Sala che, a margine della manifestazione non teme di ammettere che «il patriarcato esiste eccome, ne siamo tutti intrisi». Poi, il primo cittadino lancia un appello al Governo perché intervenga contro questa drammatica scia di violenza contro le donne.

Da largo Cairoli, nasce poi un corteo improvvisato che attraversa il centro di Milano con gli striscioni che recitano: «Mai più in silenzio», tra fischi, battiti di mani e slogan.

Il corteo a Roma

A Roma il lungo corteo organizzato da Non Una di Meno, al quale sono attese 10 mila persone, è partito dal Circo Massimo per, come sottolineano gli organizzatori una “mobilitazione, non una commemorazione”. Alla manifestazione romana partecipa anche Elly Schlein, segretaria del Pd, mentre Giuseppe Conte, da Perugia, ribadisce la necessità che «il 25 novembre deve essere tutti i giorni». Poi prosegue rivolto al Presidente del Consiglio: «Faccio da qui un appello a Meloni: hai sabotato opzione donna, aumentato l’Iva sugli assorbenti, almeno su questo dai una risposta alle donne che soffrono la violenza».

Sul palco allestito su un camion alla testa del corteo si sono susseguite diverse testimonianze prima di arrivare a piazza San Giovanni dove gli organizzatori hanno chiesto più fondi per i centri anti violenza, per la formazione e l’educazione al rispetto. Quando la testa del corteo è arrivata in piazza San Giovanni, la coda era ancora all’inizio di via Labicana: secondo Non Una di Meno i partecipanti sarebbero 500 mila; secondo altre fonti circa 50 mila. “Interruzione volontaria del patriarcato” è lo slogan che campeggia sul camion che ha aperto la manifestazione e che tra i fumogeni ha varcato la piazza.

Fumogeni contro la sede di Pro Vita e Famiglia

Tensioni tra manifestanti e forze ordine davanti alla sede di Pro vita e famiglia in viale Manzoni. Alcuni manifestanti hanno acceso fumogeni e lanciato bottiglie contro la sede che era presidiata dalle forze dell’ordine. Poi il gruppo di manifestanti si è allontanato la situazione è ora tornata alla calma.

Elly Schlein a Roma

Da lì, dopo un abbraccio con Maurizio Landini, leader della Cgil, una chiacchierata a margine del corteo sui temi della manifestazione e quindi il saluto con l’appuntamento a sentirsi presto, la Schlein, fascia fucsia al braccio, accompagnata dalla segretaria Marta Bonafoni, si è fermata a parlare con i cronisti: «Avete visto quanta gente e sui social ci sono foto di piazze piene in tutta Italia; una partecipazione straordinaria è segno che il paese vuole fare un passo avanti nel contrasto alla violenza sulle donne. Tante generazioni insieme contro la violenza di genere in tutte le sue forme. Tante le ragioni per essere qui. E’ ora di dire basta. Indignazione e rabbia non bastano, vogliamo fermare questa mattanza».

Le manifestazioni nel resto d’Italia

A Palermo centinaia di scarpe rosse sono disposte sulla scalinata del Teatro Stabile. In numerosi centri si riprende il “rito” avviato lo scorso anno a Trezzano Rosa, comune della città metropolitana di Milano: allora, frasi violente e stereotipi erano state scritte su piatti bianchi di ceramica che poi erano stati rotti gettandoli in terra.

I moniti di Mattarella e Papa Francesco

Mentre sulle piazze si manifesta contro la violenza sulle donne, il Presidente della Repubblica non usa mezzi termini:  «una donna deve essere libera di essere libera. Basta con l’indignazione a intermittenza. Dietro tutto questo c’è il fallimento della società». E Papa Francesco, che ha cancellato tutte le udienze per oggi a causa di una sindrome influenzale – il Santo Padre è stato sottoposto a una TAC al Gemelli che ha dato esito negativo e ha spazzato via qualsiasi dubbio su eventuali complicazioni polmonari del Pontefice – sottolinea: «La violenza contro le donne è un veleno come la gramigna».

Il padre di Giulia Cecchettin sui social

Gino Cecchettin, papà di Giulia, uccisa ormai due settimane fa dal suo ex Filippo Turetta, poi fuggito in Germania, sui social posta la foto di un nastro rosso accompagnato da tre semplici parole: “Parlate, denunciate, fidatevi!”.

P.P.

 

 

25 Novembre 2023
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo