Lavoro
1:23 pm, 3 Maggio 24 calendario
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Papa Francesco denuncia la precarietà lavorativa dei giovani e l’abbandono educativo

Di: Redazione Metronews
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Il Papa ha ricevuto la Confederazione Nazionale Formazione Aggiornamento Professionale e ha sollevato una questione urgente: la precarietà lavorativa che affligge molti giovani oggi. Molti di loro lasciano le proprie terre d’origine alla ricerca di opportunità lavorative altrove, spesso delusi nel non trovare soddisfazione per i propri sogni. Altri giovani, pur desiderando lavorare, si ritrovano costretti ad accettare contratti precari e mal retribuiti, mentre alcuni vivono nell’insoddisfazione e finiscono per rinunciare al lavoro.

Papa Francesco ha sottolineato che i giovani sono una delle categorie più vulnerabili del nostro tempo, ricchi di talento e potenzialità ma esposti a fragilità sia per condizioni antropologiche che per aspetti culturali della società attuale. Ha menzionato i NEET, giovani che non sono né in formazione né attivi, e ha criticato le scelte sociali che li espongono alla dispersione e al degrado.

Il Pontefice ha invitato tutti a prendere coscienza del fatto che l’abbandono educativo e formativo rappresenta una tragedia, evidenziando la necessità di affrontare e risolvere queste situazioni critiche che coinvolgono i giovani.

Il Pontefice ha altresì sottolineato l’importanza di promuovere una legislazione che favorisca il riconoscimento sociale dei giovani, ma ha anche evidenziato la necessità di costruire un ricambio generazionale che permetta alle competenze di chi lascia il mercato del lavoro di essere messe al servizio dei nuovi entranti. In altre parole, gli adulti dovrebbero condividere i sogni e i desideri dei giovani, sostenerli, incoraggiarli senza giudicarli.

Papa Francesco ha avvertito che chi si sente escluso può finire in situazioni di disagio sociale umanamente degradanti, un’eventualità che non dovremmo accettare. Di fronte all’innovazione tecnologica, il Pontefice ha esortato a respingere due tentazioni: la paura della tecnologia che porta al rifiuto (tecno-fobia) e l’illusione che la tecnologia possa risolvere tutti i problemi (tecno-crazia).

Il Papa ha chiesto ai governi di investire risorse ed energie nella formazione continua, creativa e sempre aggiornata, poiché la trasformazione del lavoro richiede competenze in costante evoluzione. È fondamentale anche ridare dignità a lavori manuali che spesso sono poco valorizzati socialmente. Oltre alle competenze tecniche, sono cruciali le virtù umane: una tecnica priva di umanità diventa ambigua e non formativa. La formazione dovrebbe fornire ai giovani strumenti per distinguere tra opportunità di lavoro e forme di sfruttamento.

Il Papa ha ribadito che una formazione professionale di qualità rappresenta un antidoto alla dispersione scolastica e una risposta alle esigenze del mercato del lavoro in vari settori dell’economia. Tuttavia, Papa Francesco ha sottolineato che una buona formazione professionale non può essere improvvisata. È necessario instaurare un solido legame con le famiglie, come in ogni esperienza educativa, e favorire una collaborazione sana ed efficace con le imprese, disposte ad accogliere giovani all’interno delle proprie realtà.

Il Pontefice ha evidenziato che il lavoro è fondamentale per la vita e la vocazione di ognuno, ma ha notato con preoccupazione un deterioramento del concetto stesso di lavoro. Sempre più spesso il lavoro viene interpretato in funzione del guadagno anziché come espressione della propria dignità e contributo al bene comune. Pertanto, è essenziale che i percorsi formativi siano orientati alla crescita integrale della persona.

Il Papa ha invitato a riflettere sull’importanza di valorizzare il lavoro come parte integrante della vita e a promuovere una visione che ponga al centro la dignità della persona e il contributo al bene comune.

3 Maggio 2024
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