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11:07 am, 21 Novembre 23 calendario

“Dacia. L’ultima frontiera della Romanità” in mostra alle Terme di Diocleziano

Di: Lorenzo Grassi
Dacia ultima frontiera
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“Dacia. L’ultima frontiera della Romanità”, una frontiera ai confini dell’Impero tra invasioni, migrazioni e integrazioni; un incrocio di popoli e religioni; una “periferia” di sfarzo, magia e brutali battaglie. E ancora: un sogno della corsa all’oro e un corridoio tra Oriente e Occidente, tra Mediterraneo e Mar Baltico. È stata tutto questo, in un lontano passato, l’area geografica che oggi ospita la Romania. Una ricchezza culturale variegata, sul filo della bellezza e dell’eleganza; insieme ad una eredità linguistico-formale della Città Eterna, “l’impronta della latinità”, che è giunta attraversando i tempi sino ai giorni nostri.

Dacia ultima frontiera

Dacia l’ultima frontiera

A raccontare e far scoprire tutti i segreti della Dacia è una suggestiva mostra che sarà visitabile sino al 21 aprile 2024 nelle Aule delle Terme di Diocleziano al Museo Nazionale Romano. Sono esposti per la prima volta in Italia oltre 1.000 reperti archeologici, provenienti da 47 diversi musei della Romania, che accompagnano lungo 1.500 anni di storia antica di quel territorio (dall’VIII sec. a.C. sino all’VIII sec. d.C.) per documentare i numerosi contatti e scambi avvenuti grazie all’abbondanza di risorse – a partire dalla presenza dell’oro – e alla posizione privilegiata tra l’Europa e l’Asia.

Virtuoso intreccio di culture

La mostra – curata da Ernest Oberlander, direttore del Museo Nazionale di Storia della Romania e da Stéphane Verger, direttore del Museo Nazionale Romano – vuole riaffermare i solidi rapporti bilaterali romeno-italiani (è previsto l’ingresso gratuito per i cittadini della Romania e della Repubblica di Moldova) e mira ad approfondire il fecondo intreccio e l’influsso reciproco delle culture tra la fine della prima età del ferro e gli albori della civiltà europea, in uno spazio percepito dai contemporanei del millennio delle migrazioni come “ultima frontiera della Romanità”.

Capolavori dell’antichità

Si possono ammirare capolavori come il Serpente Glykon da Tomis, raffigurazione in marmo di un “demone buono” guaritore; oppure il magnifico elmo d’oro di Cotofeneşti di manifattura tracia, con scene di sacrificio. E ancora: l’elmo celtico di bronzo da Ciumeşti, con il cimiero a forma di aquila e il tesoro gotico di Pietroasele del IV secolo d.C. con tanti raffinati oggetti d’oro. Ma sono moltissimi i reperti – tra cui armi, vasi, ceramiche, monete, gioielli e corredi per i riti di magia – che accompagnano alla scoperta della religione, dell’arte, dell’artigianato, del commercio e della vita quotidiana nell’antica Dacia.

Connubio con l’arte contemporanea

Sono previsti, per l’occasione, anche alcuni eventi collaterali. Come la mostra “Camilian Demetrescu – Dacica” ospitata a Palazzo Massimo sino al 21 aprile 2024 con 12 opere dell’artista di origini romene che raffigurano divinità venerate dai daci. O come l’installazione “Columna mutãtio – La spirale” dell’artista romena Luminița Țăranu – posizionata nel chiostro delle Terme di Diocleziano – interpretazione contemporanea della Colonna Traiana e ulteriore contributo d’arte contemporanea alla grande mostra sulla Dacia. Saranno organizzate infine delle conferenze di approfondimento in collaborazione con l’Accademia di Romania.

 

21 Novembre 2023
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