Usa-Cina
12:57 pm, 16 Novembre 23 calendario

Biden-Xi, disgelo al summit fra Usa e Cina. Resta il nodo di Taiwan. E una polemica su una parola: “Dittatore”

Di: Redazione Metronews
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Biden-Xi, prove di disgelo al summit fra Usa e Cina. Ripristinare le comunicazioni militari «ad alto livello», collaborare nella lotta alla droga, «coesistere in modo pacifico e nel rispetto l’uno con l’altro». L’incontro atteso da un anno tra il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il suo omologo cinese Xi Jinping ha messo il sigillo al disgelo tra le due super potenze. Dopo mesi di tensione cominciati con il caso del pallone spia che aveva sorvolato, a inizio anno, i cieli americani, prima di essere abbattuto, i due Paesi sono tornati a parlarsi in modo diretto e a cercare di trovare un equilibrio.

Biden-Xi, prove di disgelo al summit fra Usa e Cina

Xi ha detto a Biden che è «non realistico» che ognuna delle due super potenze militari e economiche possa pensare di «rimodellare l’altra». «Il mondo è abbastanza grande – è stato il messaggio emerso durante il bilaterale – perchè entrambi i Paesi possano avere successo». L’incontro atteso da mesi è avvenuto in una antica proprietà a mezz’ora di auto a sud di San Francisco, in California, tra i due leader e i rispettivi staff di consiglieri. Il colloquio è durato quasi quattro ore ed è stato caratterizzato, quando ancora non era concluso, da frasi consegnate ai media perchè arrivasse forte e chiaro il messaggio voluto da entrambi: tra Stati Uniti e Cina il dialogo è ripreso, le «cose stanno andando bene».

Resta il nodo di Taiwan

Un messaggio al mondo diviso da guerra in ogni regione, ma che fa parlare di sè soprattutto per il conflitto tra Ucraina e Russia, e in Medio Oriente tra Hamas e Israele. I due leader hanno offerto rassicurazioni sulla collaborazione, ma è su Taiwan che sono arrivati i messaggi più chiari: Xi ha garantito che non sono previste azioni militari da parte della Cina, chiarendo che la speranza è quella di una «riunificazione pacifica». Biden ha chiesto che Pechino non interferisca sulle elezioni che attendono Taiwan, Xi ha rilanciato chiedendo al leader americano di smettere di fornire armi all’isola.

«Abbiamo ripreso il dialogo con la Cina dopo un periodo di freddezza nei rapporti» ha detto Biden, annunciando la ripresa di una linea diretta con Xi che sarà utilizzata in caso di crisi. Tuttavia, malgrado il disgelo evidente, molte questioni tra le due grandi potenze sono rimaste irrisolte. A coiminciare dalla questione di Taiwan. Il leader di Pechino, secondo il ministero degli esteri cinese, ha detto a Biden che gli Stati Uniti dovrebbero «intraprendere azioni concrete per onorare il proprio impegno a non sostenere l’indipendenza di Taiwan e smettere di armarla, sostenendo la riunificazione pacifica della Cina», processo ormai «innarrestabile», secondo Xi. Un altro nodo irrisolto riguarda i controlli Usa sulle esportazioni cinesi. Questione sulla quale, ha fatto sapere Pechino, Xi è intervenuto durane i colloqui per sottolineare che si tratta di sanzioni unilaterali che «danneggiano gravemente gli interessi legittimi della Cina».

«Siamo in una relazione competitiva», ha ammesso Biden, «ma la mia responsabilità è rendere questa relazione razionale e gestibile in modo che non si traduca in un conflitto. Questo è ciò di cui mi occupo. Ecco di cosa si tratta. Trovare un modo per incontrarci e trovare interessi reciproci».

“Xi un dittatore? Beh, lo è”

Ma alla fine della breve conferenza stampa (solo quattro domande sono state concesse ai cronisti americani) Biden si è fermato per rispondere a un’altra domanda, ovvero se considerasse ancora Xi come un «dittatore», un termine che aveva usato in una campagna di raccolta fondi all’inizio di quest’anno. «Beh..lo è», ha detto il presidente Usa, aggiungendo che «si tratta di un leader che guida un paese comunista».

Una definizione “estremamente sbagliata”,  ha detto la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, parlando di ”affermazioni estremamente sbagliate”, si tratta a suo avviso di ”una manipolazione politica irresponsabile. La Cina si oppone fermamente” a questo tipo di linguaggio.

Il Cremlino non ha commentato le dichiarazioni del presidente americano Joe Biden. I giornalisti hanno chiesto all’addetto stampa del presidente russo, Dmitri Peskov, di commentare le parole di Biden. «Non commenterei una simile affermazione. Per noi la cosa principale è la vera amicizia, le relazioni di reciproco rispetto che esistono tra i leader della Cina e della Federazione Russa. E noi apprezziamo queste relazioni», ha detto Peskov. Resta che il Cremlino non dispone ancora di informazioni concrete sul fatto che durante i negoziati tra i leader cinesi e americani sia stato sollevato il tema delle relazioni con la Russia. «Non abbiamo ancora informazioni dettagliate su quali questioni fossero all’ordine del giorno. Pertanto, aspetteremo finchè non sarà fatta luce su quali questioni sono state discusse», ha sottolineato il portavoce.

 

16 Novembre 2023
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