Manovra 2024
6:29 pm, 10 Novembre 23 calendario

Tagli alle pensioni di medici e PA, caccia ai soldi per evitarli

Di: Redazione Metronews
condividi

Il nodo da sbrogliare nella manovra del Governo Meloni  per non andare a sbattere con un pezzo importante della pubblica amministrazione è quello delle pensioni.  La premier in un videomessaggio all’Assemblea nazionale della Cna ha messo le mani avanti, dando la colpa a superbonus e inflazione per le scelte al risparmio: «Con questa legge di bilancio ci siamo rimboccati le maniche, nonostante le risorse che non erano molte a disposizione, stante il pregresso come i debiti del superbonus per 24 miliardi o i maggiori interessi sul debito figli della decisione della Banca centrale europea di alzare i tassi di interesse che pesano sul 2024 di altri 13 miliardi, misure che da sole valevano l’equivalente di una intera legge finanziaria, ovvero 33 miliardi di euro», chiedendo al Parlamento uno scostamento necessario per circa 15 miliardi circa e tagliando la spesa pubblica, «concentrando tutto quello che avevamo su poche misure prioritarie ed espansive», con riferimento innanzitutto al taglio, temporaneo, del cuneo fiscale.

Medici contro la manovra

Non la vedono così innanzitutto personale sanitario e dipendenti pubblici. Per i medici, che confermano lo sciopero del 5 dicembre , con questa manovra si annuncia la tempesta perfetta.  «Le nostre richieste di modifica della manovra 2024 sono di certo economiche, ma anche di rispetto per categorie professionali che tengono in piedi un sistema sanitario pubblico e che vivono una quotidianità lavorativa quasi inumana». Queste le parole del segretario nazionale Anaao Assomed Pierino Di Silverio nel suo intervento nell’audizione svolta presso la Commissione Bilancio del Senato. «La strada intrapresa, invece – denuncia Di Silverio – va verso il depauperamento di risorse ed è piena di promesse mancate. In questa situazione e in un momento in cui gli italiani indicano il rafforzamento della sanità pubblica come una delle priorità assolute, chiediamo un chiaro segnale che nella manovra finanziaria non può che essere economico». «Malgrado le promesse del Governo e dei parlamentari della maggioranza, malgrado le parole di sostengono alla categoria spese dal Presidente del Consiglio, nella manovra non vi è alcuna detassazione o aumento di voci stipendiali, come avviene nella sanità privata o come concesso recentemente in altri settori, ma solo una premialità per quelle prestazioni necessarie al recupero delle liste di attesa per le quali si chiede al personale medico che da anni lavora oltre 60 ore settimanali solo per coprire carenze di personale, un ulteriore impegno». «Infine – aggiunge – si cambiano in corso d’opera le regole pensionistiche alimentando la fuga dagli ospedali. Una vera a propria mannaia che colpisce oltre 50000 dirigenti medici e sanitari con un taglio dell’assegno annuale previdenziale compreso tra il 5 e il 25% e già in 4000 nel solo 2023 hanno abbandonato il SSN». Una scure che colpisce anche gli infermieri come ha sottolineato Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale Ordini professioni infermieristiche (Fnopi), in Commissione Bilancio: «Abbiamo stimato che la norma sulle pensioni porterebbe a un taglio di circa 300 euro al mese: sarebbe un gravissimo errore visto, che un lavoratore dopo 40 anni di attività già percepisce una pensione di 1.400 euro. Così rischia di prenderne 1.100».  E la conseguenza sarebbe la fuga di massa.

Calderone al lavoro sulle pensioni

Da varie esponenti  del Governo si ammette il problema e si cerca di tamponare, anche se per esempio il sottosegretario Fazzolari ridimensiona il peso dei tagli per i medici.  La ministra del Lavoro Marina Calderone sta valutando alcune soluzioni per andare incontro alle «comprensibili rivendicazioni dei medici» in merito alle pensioni e definire nei prossimi giorni l’intervento più opportuno. Tra le ipotesi ci sarebbe tanto la revisione delle aliquote solo per chi sceglie di andare in pensione anticipatamente e non anche per i trattamenti pensionistici di vecchiaia, quanto il differimento dell’entrata in vigore della norma, inserita in legge di Bilancio. La titolare del dicastero di via Veneto, si è saputo, è stata coinvolta soltanto nei giorni scorsi nella questione, dopo, cioè, che la norma sull’inasprimento del regime previdenziale dei professionisti sanitari, era già entrata nella manovra economica.

Toni duri anche dalla Cisl per la quale la norma che penalizza i trattamenti pensionistici per tanti dipendenti pubblici è a rischio di incostituzionalità e va cancellata per non far saltare il tavolo e la tenuta in particolare del sistema sanitario. Lo ha detto il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra  che apprezza la manovra su fisco e lavoro ma  chiede anche di sbloccare le assunzioni e il rinnovo dei contratti. Per sollecitare ampie modifiche alla manovra, è in programma un fitto calendario di proteste che vede coinvolte la Cgil e la Uil con scioperi territoriali di 8 ore nel periodo compreso dal 17 novembre al 1 dicembre, mentre la Cisl, contraria allo sciopero, manifesta il 25 novembre a Roma, mentre oggi manifesteranno Pd e M5s. Per lo sciopero nazionale di 8 ore  del trasporto, di tutto il pubblico impiego e della scuola del 17 novembre  indetto da Cgil e Uil il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha annunciato la possibile precettazione

 

10 Novembre 2023
© RIPRODUZIONE RISERVATA