Prime Video, Blanco si racconta in Bruciasse il cielo

TV Che Blanco fosse una sorta di tornado nessuno ne ha mai dubitato, soprattutto dopo la ormai storica irruzione sul palco del Festival di Sanremo durante la quale distrusse i fiori esibendosi sulle note de L’isola delle rose. Era l’8 febbraio scorso. Da quel momento “il tornado Blanco” è tornato a sferzare non più gli innocenti fiorellini sanremesi ma il panorama musicale italiano senza fermarsi davanti a niente e a nessuno – manco Mina, con la quale ha cantato Un briciolo d’allegria, è riuscita a quietarlo.

Ora il cantante italiano, arrivato al successo nel 2021 con Mi fai impazzire, butta un occhio sul piccolo schermo: un road movie per ripercorrere con contenuti, brani e video inediti, gli ultimi due anni di musica e viaggi del “tornado” dei record, il più giovane italiano ad essersi esibito in uno stadio, con unpalmares di 68 Dischi di Platino e 6 Dischi d’Oro e oltre 3 miliardi di stream complessivi.

Da domani su Prime Video arriverà Bruciasse il cielo, road movie sulla vita di Blanco

Da domani su Prime Video arriva Bruciasse il cielo regia di Simone Peluso: un tuffo a piè pari nell’immaginario senza filtri di Blanco, dalle primissime apparizioni su un palco alle 35 date sold out del primo tour Blu Celeste, dai viaggi in America a quelli in Bolivia per concepire il suo ultimo album Innamorato, da performance esclusive in luoghi suggestivi a Venezia, Firenze e Napoli fino ai bagni di folla negli stadi dell’estate 2023.

L’omonimo brano portante uscirà venerdì su tutte le piattaforme digitali

A fare da brano portante al road movie è l’omonimo singolo – già in pre save – Bruciasse il cielo, disponibile su tutte le piattaforme digitali da venerdì 10 novembre per Island Records. Poco meno di quattro minuti: tanto basta a Blanco per sprigionare la sua intensità sulle note di un’evocativa melodia pop, e il cielo arso sullo sfondo che diventa nuova tela da plasmare.

«In Bruciasse il cielo racconto i miei contrasti»

«In Bruciasse il cielo – spiega Blanco – cerco di raccontare quello che sono, nei miei contrasti: dalla parte più divertente e leggera a quella più seria, più intima, in cui parlo dei miei dolori e delle mie paure, un po’ come faccio nelle mie canzoni. È un diario in cui racconto l’emozione di questa corsa, di questi ultimi anni, in cui mi sembra di avere avuto pochissimo tempo per pensare e in cui a guidarmi è spesso stato l’impulso».

«Ci sono dentro i miei primissimi approcci alla musica – conclude il cantante -, le mie prime cazzate, i viaggi, i miei affetti, la voglia di condividere e la paura della solitudine. Credo che questo road movie rappresenti la chiusura di qualcosa. Dopo questo periodo così pieno vorrei stare fermo, sparire per un po’, perché mai come oggi ho la consapevolezza di voler fare musica e basta​​».

P.P.