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12:51 pm, 11 Ottobre 23 calendario

Scende il potere d’acquisto delle famiglie. Per le imprese invece crescono i profitti

Di: Redazione Metronews
Inflazione
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Scende il potere d’acquisto delle famiglie e per le imprese crescono i profitti.

Nel 2022, il reddito disponibile aumenta del 5,5% ma si riduce il potere d’acquisto delle famiglie (-1,6%). Lo rileva l’Istat. La spesa per consumi finali cresce del 12,6% mentre la propensione al risparmio delle famiglie scende all’8,0%, dal 13,8% del 2021. Il tasso di investimento raggiunge il 9,0% (dall’8,1% del 2021). Il valore aggiunto delle società non finanziarie aumenta del 9,1% e il tasso di profitto si attesta al 45,1%, ritornando ai livelli del 2007. La crescita del 16,5% degli investimenti fissi lordi porta il tasso di investimento delle società non finanziarie al 22,9%, il livello più alto dal 2008.

Istat e potere d’acquisto delle famiglie

Nel corso del 2022 – spiega l’Istat nel dettaglio – il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato del 5,5% (+4,8% nel 2021), pari ad un incremento di 64,8 miliardi di euro. La consistente crescita dei prezzi ha, tuttavia, determinato una contrazione dell’1,6% del loro potere d’acquisto, ossia il reddito disponibile espresso in termini reali (+3,2% nel 2021).

La dinamica più sostenuta della spesa per consumi finali delle famiglie (+12,6%, +129 miliardi di euro), rispetto al reddito disponibile ha generato una flessione della quota di reddito destinata al risparmio. La propensione al risparmio delle famiglie è, infatti, passata dal 13,8% del 2021 all’8,0% del 2022, riportandosi ai livelli del periodo antecedente la crisi. Nel 2022 il reddito primario delle famiglie è aumentato di 77,8 miliardi di euro (+6,1%), per effetto dell’andamento dei redditi da lavoro dipendente (+52 miliardi di euro, +7,0%), dei redditi derivanti dall’attività imprenditoriale (+15,6 miliardi di euro, +4,9%), dei redditi imputati per l’utilizzo delle abitazioni di proprietà (+5,8 miliardi di euro, +3,9%) e, in misura più marginale, dei redditi da capitale finanziario (+4,5 miliardi di euro, +8,0%).

Bene le imprese

Per quanto riguarda le imprese invece, il valore aggiunto delle società non finanziarie aumenta del 9,1% e il tasso di profitto si attesta al 45,1%, ritornando ai livelli del 2007. La crescita del 16,5% degli investimenti fissi lordi porta il tasso di investimento delle società non finanziarie al 22,9%, il livello più alto dal 2008.

Il Codacons: effetto tsunami del caro-prezzi

I dati sul potere d’acquisto delle famiglie diffusi dall’Istat «certificano in modo assoluto l’effetto tsunami determinato in Italia dal caro-prezzi». Lo afferma il Codacons, commentando i numeri allarmanti forniti dall’istituto di statistica. Nel 2022 i cittadini – sottolinea il Codacons in una nota – hanno subito una flessione del potere d’acquisto dell’1,6%, nonostante il reddito disponibile delle famiglie consumatrici sia aumentato del 5,5% – spiega – questo perchè nello stesso periodo i prezzi al dettaglio hanno subito una fortissima impennata, con una inflazione che lo scorso anno si è attestata ad una media del +8,1%.

La spesa per consumi finali cresce del 12,6% rispetto all’anno precedente, un dato che risente in modo evidente dell’effetto Covid e delle misure restrittive in vigore nel 2021, ma per sostenere i consumi gli italiani hanno intaccato fortemente i risparmi, con la propensione al risparmio delle famiglie che passa infatti dal 13,8% del 2021 all’8,0% dello scorso anno.
Numeri quelli dell’Istat, insiste l’associazione, «che fanno capire in modo lampante come la crescita dei prezzi al dettaglio generata da guerra in Ucraina e caro-energia abbia influito sui conti delle famiglie, impoverendo una consistente fetta di popolazione e riducendo i risparmi degli italiani».

11 Ottobre 2023
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