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5:00 pm, 6 Ottobre 23 calendario

Migliorano i 15 feriti del bus precipitato dal cavalcavia a Mestre

Di: Redazione Metronews
migliorano i feriti
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Sono stabili o migliorano le condizioni dei 15 feriti (12 adulti di cui 7 donne, più 3 minori) ricoverati negli ospedali del Veneto poiché coinvolti nell’incidente del pullman a Mestre. Nove sono ancora in terapia intensiva (tra loro una bimba), 5 nei reparti di chirurgia, uno in pediatria. All’ospedale di Mestre restano ricoverati 5 turisti, 3 ucraini e una coppia di tedeschi. «Un paziente è ancora in condizioni critiche, due in condizioni discrete e due in decorso regolare», fanno sapere dall’ospedale. Stabili le condizioni della 21enne francese ricoverata a Dolo, così come del 24enne croato che si trova a Mirano. Procede senza intoppi anche il decorso di alcuni dei pazienti ospedalizzati a Treviso: 2 minori tedeschi (una bimba di 4 anni e un adolescente di 13) e un ragazzo della stessa nazionalità; stabile anche una 33enne ucraina. A Padova, invece, risultano ricoverati i pazienti più gravi: una 29enne e una bimba ucraina di 4 anni, e una 52enne di nazionalità spagnola. «Tutte e 3 le pazienti sono ancora in condizioni critiche». È stabile, invece, un paziente tedesco di 33 anni ricoverato all’ospedale di Treviso le cui condizioni ieri erano state definite critiche. La prognosi resta però ancora riservata. La situazione degli altri pazienti risulta «invariata».

Migliorano i feriti nello schianto

Intanto si apprende che sono stati ben 27 gli urti del bus contati dai rilievi tecnici nel luogo dell’incidente in cui martedì sera hanno perso la vita 21 persone. I segni sono ben visibili nel luogo della tragedia, ad indicare il fatto che l’urto tra il pullman e il guardrail è avvenuto almeno una ventina di metri prima dell’ormai noto varco di servizio, nei pressi del quale è precipitato. Nella caduta il mezzo pesante ha divelto almeno una decina di metri del restante guardrail. I primi rimpatri dei corpi delle vittime potrebbero essere possibili da domenica. È l’indicazione di massima che arriva dal prefetto di Venezia, Michele Di Bari. Le salme, ricomposte, sono tutte all’obitorio dell’ospedale Dell’Angelo a Mestre, dove si attendono le ultime famiglie dei turisti deceduti nello schianto. «Il Comune di Venezia ha dato la disponibilità per la copertura economica di buona parte delle spese, sia quelle relative ai rimpatri delle salme che per l’alloggio dei familiari», ha precisato ancora il prefetto.

Dubbi sulle batterie sul tetto

Le scatole nere prelevate dal bus rischiano di non aggiungere elementi significativi alle indagini. Al suo interno si trovano infatti le registrazioni delle due telecamere, una frontale e una interna, ma quest’ultima è puntata solo sui passeggeri. «Purtroppo non si vede l’autista – ha spiegato Massimo Fiorese, titolare della società di trasporti “La Linea” Spa che stava operando la corsa maledetta – perchè questo sarebbe stato un controllo del lavoratore e le norme vigenti lo vietano. Tra l’altro nei bus c’è anche una piccola parete che avrebbe contenuto l’autista se fosse caduto quindi in nessuno caso il suo corpo sarebbe entrato nella visuale della telecamera». Quanto alla polemica sorta nelle ultime ore sul posizionamento delle batterie nel bus elettrico (che erano sul soffitto invece che nel pavimento) modalità che potrebbe compromettere la stabilità del mezzo pesante, Fiorese ha aggiunto: «Fosse andato a 150 km/h potrei anche pensarlo ma avete visto le immagini? Ha fatto un volo di 15 metri, quale autobus potrebbe resistere ad un volo così?».

6 Ottobre 2023
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