Boom di energia green: l’obiettivo di emissioni zero è più vicino
Non solo cattive notizie: l’innovazione tecnologica corre veloce e brucia le tappe del settore green. E potrebbe fare un miracolo: permettere ai Paesi di raggiungere anticipatamente l’obiettivo di azzerare le emissioni di CO2 e limitare l’aumento del riscaldamento globale a +1,5 gradi Celsius l’anno.
Le note di temperato ottimismo, dopo un’estate all’insegna del clima anomalo e delle manifestazioni meteorologiche estreme, sono contenute nell’aggiornamento della «Net Zero Roadmap», la tabella di marcia dell’Agenzia Internazionale per l’Energia per la neutralizzazione globale delle emissioni di carbonio. Un rapporto pubblicato per la prima volta nel 2021 (in vista della Cop 26 di Glasgow) che definiva obiettivi, tempistiche e soluzioni per decarbonizzare tutti i settori produttivi puntando all’eliminazione delle emissioni di CO2, che rappresentano circa il 75% delle emissioni globali di gas effetto serra.
Boom di energia green
Due anni fa, l’Aie aveva fissato per i Paesi sviluppati l’ambizioso obiettivo di raggiungere la neutralità climatica, ovvero l’azzeramento delle emissioni nette globali, entro il 2050. A pochi mesi dall’avvio, a fine novembre, della prossima Cop 26 di Dubai l’organizzazione intergovernativa con sede a Parigi ha tuttavia aggiornato le sue precedenti stime alla luce della crescita record del solare, del boom di veicoli elettrici e di altri importanti passi avanti fatti grazie all’innovazione tecnologica. Fattori, constata l’Aie, che mantengono gli obiettivi climatici globali a «portata di mano» e favoriscono la transizione energetica rendendo meno necessario lo sviluppo di piani il mantenimento nel lungo periodo di fonti a combustione fossile.
Si può anticipare di 5 anni l’obiettivo
Il percorso globale per riuscire a mantenere l’obiettivo di contenere l’aumento delle temperature del pianeta a 1,5 C, «si è ristretto» ma i cambiamenti significativi intervenuti negli ultimi due anni incluso la vistosa crescita di cui è stato protagonista il comparto ‘green’, «lo stanno mantenendo aperto», ha sottolineato il responsabile dell’Aie Faith Birol. «Mantenere l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5 C richiede che il mondo si unisca rapidamente» e faccia maggiori sforzi – ha aggiunto Birol. «La buona notizia è che, a suo avviso, (ora) «sappiamo cosa dobbiamo fare e come farlo».
Stando ai dati aggiornati, presentati stamane a Parigi, la capacità globale di energia rinnovabile triplicherà entro il 2030 ma, nel frattempo, anche il tasso annuale dell’efficienza energetica raddoppierà sulla scia delle aumentate vendite di auto elettriche e sistemi di riscaldamento alternativo.
Secondo Birol, insomma, è stata soprattutto l’innovazione a fare la differenza facendo intravvedere (nonostante le guerre in atto) la possibilità di centrare gli obiettivi che il Pianeta si era dato. In particolare l’Aie chiede al mondo sviluppato di spingere l’acceleratore e anticipare di cinque anni, dal 2050 al 2045, l’obiettivo della neutralità climatica, target che Pechino invece dovrebbe raggiungere entro il 2050.
Il messaggio forte e chiaro che arriva da Parigi ai governi è soprattutto quello di spingere l’acceleratore sul fronte della cooperazione internazionale, mettendo da parte una visione strettamente geopolitica del mondo, per non mancare il prestigioso traguardo delle emissioni zero. «Una forte cooperazione internazionale, ha affermato Birol, è fondamentale per il successo» della roadmap.
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