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5:09 pm, 22 Settembre 23 calendario

Sindacati critici dopo incontro con il Governo sull’inflazione: “Lavoratori impoveriti”

Di: Redazione Metronews
Sindacati critici
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Sindacati critici dopo il faccia a faccia con il governo sugli interventi volti a calmierare l’inflazione e a tutelare i redditi e il potere d’acquisto dei cittadini. All’incontro hanno partecipato, per il governo, i sottosegretari alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo. Erano presenti i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confsal, Cisal, Confintesa, Usb, Confedir, Ciu e Cida.

«Nel corso delle riunioni, il governo – informa una nota di Palazzo Chigi – ha evidenziato che si è registrata in Italia una riduzione dell’inflazione più consistente della media europea e ha illustrato gli effetti delle misure già attuate a sostegno dei lavoratori e dei pensionati, in particolare il taglio del cuneo fiscale e contributivo, la detassazione dei premi di produttività, la revisione del meccanismo di indicizzazione delle pensioni per gli anni 2023-2024, l’aumento dell’importo dell’assegno unico per le famiglie, il bonus sociale bollette. Il governo – spiega ancora la nota – ha raccolto le richieste e le osservazioni pervenute dai sindacati, anche riguardo al rinnovo e al rafforzamento dei provvedimenti già attuati, e ha assicurato l’intenzione di effettuare le valutazioni tecniche e finanziarie necessarie sulle misure con impatto sui conti pubblici. Inoltre, è stato concordato di lavorare, anche con gli altri ministri competenti, al fine di assicurare il coinvolgimento dei sindacati nel monitoraggio dei prezzi, anche a livello regionale».

Sindacati critici: “Misure insufficienti”

«Il nostro giudizio è negativo: non è appellandosi al buon cuore delle imprese attraverso protocolli volontari, non vincolanti e generici che si affronta un problema di inflazione da profitti che sta impoverendo milioni di lavoratori. Hanno rivendicato i provvedimenti assunti finora e hanno prospettato questo trimestre anti inflazione, che noi giudichiamo insufficiente», ha detto Christian Ferrari, segretario confederale della Cgil, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi. «Per noi un’inflazione di questo tipo che sta mangiando tra il 15 e il 20% del potere d’acquisto da due anni a questa parte di milioni di persone va affrontata tassando gli extraprofitti – ha aggiunto Ferrari – molto di più rispetto al provvedimento parziale che è stato fatto sulle banche: bisogna tassare gli extraprofitti di tutti i settori, conseguiti nella crisi pandemica, energetica e inflattiva. Soprattutto, bisogna alzare i redditi, alzare i salari. Quella del rinnovo del contratto nazionale di lavoro è una leva indispensabile. Il governo è il primo datore di lavoro d’Italia e quindi deve dare l’esempio e finanziare il rinnovo di più di 3 milioni di lavoratori pubblici. Ad oggi non c’è un solo euro. Bisogna dare un segnale a tutti gli altri settori privati. Con meno di questo le cose non cambieranno, ma si peggiora del potere d’acquisto dei lavoratori e pensionati».

Famiglie in crisi per aumenti generalizzati

«Il governo è impegnato in questo protocollo nell’ultimo trimestre con alcune grandi aziende dei beni alimentari, è un intervento che noi condividiamo ma bisogna allargare la governance rendendola più partecipata con le organizzazioni sindacali e le associazioni dei consumatori e bisogna ulteriormente allargare il perimetro delle aziende non solo quelli dei beni alimentari ma pensiamo a tutto il tema dell’energia, del carburante, del trasporto areo, del trasporto pubblico locale, delle editoria di problemi legati agli affitti e alla casa», ha commentato il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, al termine dell’incontro. I sindacati, ha riferito ancora Sbarra, hanno chiesto «al governo di ragionare su una cabina di regia nazionale, aperta alle parti sociali, c’è una prima disponibilità di allargare la partecipazione delle associazioni datoriali e sindacali in questo comitato sul controllo prezzi, che è ormai attivo». «Le misure che si prospettano non sono misure per noi sufficienti – ha concluso la segretaria confederale della Uil, Ivana Veronese – quello che oggi ci è stato detto è che su alcune cose intendono prorogare i bonus già esistenti e soprattutto si punta sui redditi medio bassi. Questo è importante ma noi abbiamo anche tantissime famiglie e lavoratori dipendenti e pensionati che stanno a redditi medi ma che fanno fatica con il caro carburante, il caro energia, il caro libri scolastici e il caro mutui con un aumento generalizzato».

22 Settembre 2023
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