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2:13 pm, 14 Settembre 23 calendario

La Bce alza di nuovo i tassi. Decimo aumento consecutivo, Lagarde: “Non è detto che sia il picco”

Di: Redazione Metronews
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“L’inflazione continua a diminuire, ma ci si attende tuttora che rimanga troppo elevata per un periodo di tempo troppo prolungato”. Per questo il Consiglio direttivo della Bce ha deciso oggi, in parte sorprendendo gli osservatori, un nuovo rialzo di 25 punti base dei tre tassi di interesse di riferimento.

Pertanto, a partire dal 20 settembre i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale saranno innalzati rispettivamente al 4,50%, al 4,75% e al 4,00%.

La Bce e i tassi

Quello annunciato oggi dalla Bce è il decimo aumento consecutivo dei tassi da quando l’Eurotower ha inaugurato il ciclo rialzista per contrastare l’inflazione. In particolare, il tasso di riferimento sui depositi è stato portato al 4,0%, un livello mai visto dal lancio dell’euro nel 1999.

Lagarde: “Decisione a solida maggioranza”

«L’inflazione continua a diminuire, ma ci si attende tuttora che rimanga troppo elevata per un periodo di tempo troppo prolungato». Lo ha detto la presidente della Bce, Christine Lagarde, in conferenza dopo la decisione sui tassi. «Il Consiglio direttivo è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% nel medio termine. Per questo motivo ha innalzato di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della Bce».

«Non è detto che i tassi abbiano raggiunto il picco», ha sottolineato la presidente della Bce. La numero uno dell’Eurotower ha rimandato al ‘quotè contenuto nel comunicato diffuso al termine del Consiglio direttivo. «Con la decisione di oggi», ha osservato, «I tassi hanno raggiunto un livello tale da poter dare un sostanziale contributo, se mantenuti abbastanza a lungo su questo livello, al ritorno dell’inflazione all’obiettivo» del 2%. Tuttavia, ha aggiunto, «non è detto che abbiamo raggiunto il picco. Il focus si sposta più sulla durata della stretta, ma ogni volta condurremo la nostra valutazione sulla base dei dati, delle analisi e delle proiezioni del nostro staff»

Il nuovo aumento dei tassi è stato votato dal Consiglio direttivo della Bce con «una solida maggioranza», sebbene alcuni governatori «avrebbero preferito una pausa», ha detto Lagarde. «Avevamo molti dati e molte analisi preparati dal nostro staff. Abbiamo studiato attentamente tutti questi dati. Siamo giunti alla conclusione che condividevamo le analisi condotte dallo staff, sebbene alcuni dei membri del Consiglio non ne abbiano tratto le stesse conclusioni. Alcuni avrebbero preferito una pausa e rimandare le decisioni sulla base di nuovi dati e nuove analisi. Tuttavia una solida maggioranza si è detta favorevole alla decisione. Non siamo soliti dare numeri precisi su favorevoli e contrari, ma si è trattato di una solida maggioranza».

Pil, crescita tagliata

Gli esperti della Bce hanno rivisto «significativamente al ribasso» le proiezioni per la crescita economica, che si porterebbe nell’area dell’euro allo 0,7% nel 2023, all’1,0% nel 2024 e all’1,5% nel 2025. «I passati incrementi dei tassi di interesse decisi dal Consiglio direttivo», si legge in una nota dell’Eurotower, «continuano a trasmettersi con vigore. Le condizioni di finanziamento si sono inasprite ulteriormente e frenano in misura crescente la domanda, che rappresenta un fattore importante per riportare l’inflazione all’obiettivo».

Inflazione

Le proiezioni macroeconomiche di settembre formulate per l’area dell’euro dagli esperti della Bce indicano un tasso di inflazione pari in media al 5,6% nel 2023, al 3,2% nel 2024 e al 2,1% nel 2025, per effetto di una revisione al rialzo per il 2023 e il 2024 e al ribasso per il 2025. La correzione al rialzo, spiega una nota dell’Eurotwer, riflette principalmente l’evoluzione più sostenuta dei prezzi dell’energia. Le pressioni di fondo sui prezzi restano elevate, sebbene la maggior parte degli indicatori abbia iniziato a ridursi. Gli esperti della Bce hanno lievemente rivisto al ribasso le proiezioni dell’inflazione al netto della componente energetica e alimentare, che si collocherebbe in media al 5,1% nel 2023, al 2,9% nel 2024 e al 2,2% nel 2025.

14 Settembre 2023
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