Monte Bianco
12:22 pm, 29 Agosto 23 calendario
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Monte Bianco, il Traforo chiuso per 15 settimane da settembre a dicembre

Di: Redazione Metronews
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Chiusura totale per 15 settimane del Traforo del Monte Bianco, il tunnel autostradale che collega Courmayeur, in Valle d’Aosta, a Chamonix in Francia. Come comunica il sito internet del Traforo, la chiusura prenderà il via il 4 settembre alle 17 e durerà fino al 18 dicembre alle 22.

“A oltre 60 anni dalla realizzazione di questa infrastruttura eccezionale, il Traforo del Monte Bianco realizza il progetto di rifacimento di due porzioni di volta di 300 metri ciascuna, ponendosi così tra i primi grandi tunnel europei ad intraprendere lavori di risanamento profondi sulla sua struttura”, spiega una nota. 

Gli effetti sulla viabilità transfrontaliera

«L’adeguamento del traforo del Monte Bianco è necessario, ciò che preoccupa sono gli effetti sulla viabilità alternativa transfrontaliera. In particolare, il collegamento con la Francia e le ricadute sulle autostrade liguri, già del tutto inadeguate e in forte sofferenza. Qual è la strategia del governo italiano?». Lo chiede Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia Viva.
«Che interlocuzioni ci sono con la Francia? Si sta discutendo seriamente dell’ipotesi di seconda canna per il futuro? Si stanno programmando nuovi collegamenti aerei e ferroviari come alternativa dalla Svizzera e dalla Francia? In gioco c’è l’economia italiana, la sicurezza del sistema viabilistico e la connessione con l’Europa. E’ la conferma che la Torino-Lione serve, eccome. Ma anche su questo, dopo tanti proclami, non si capisce cosa stia davvero facendo il governo. A parte le opere realizzate negli anni precedenti, delle quali il ministro Salvini va in giro a tagliare nastri, di iniziative proprie di questo governo non ci sono tracce. L’impressione è che si navighi a vista», conclude Paita.

Le preoccupazioni di Conftrasporto

“Il Traforo del Monte Bianco chiuderà fra una settimana ma in Italia vedo ancora poca preoccupazione: mi sarei aspettato un intervento del governo su una situazione che vorrei definire drammatica per il nostro sistema dei trasporti”. Paolo Uggè, presidente di Conftrasporto, non nasconde le sue preoccupazioni in vista del blocco di 4 mesi – per lavori di ammodernamento – di una infrastruttura cruciale non solo per la circolazione fra Italia e Francia ma anche per le rispettive economie. “Non credo che saranno tempi semplici per la nostra economia, produrremo merci che rischiano di restare sui piazzali” aggiunge, ricordando come questo stop va a inserirsi in uno scenario complessivo di quasi isolamento per i nostri Tir.
“Il problema al Traforo – spiega – non può essere visto a sè stante ma va considerato nel complesso” dei vincoli posti dalla Svizzera, “che ha messo un tetto massimo di 650.000 transiti annui di Tir” mentre sul Brennero “l’Austria sta violando da anni i trattati europei sulla libera circolazione delle persone e delle merci” e comunque “oggi deve fare interventi di manutenzione bloccando i nostri mezzi”.

Uggé: “Non è il momento giusto per l’intervento”

Insomma, nel complesso, osserva Uggè, “questo non è il momento giusto per simili interventi al Traforo, lavori che riguardano la sicurezza” ma che toccano una arteria attraverso la quale negli anni ‘pienì (cioè senza blocchi per interventi) sono transitati oltre 600 mila mezzi pesanti.
Per il presidente di Conftrasporto “c’è da chiedersi come mai in questi anni non si è affrontato il tema in sede europea, comprendendo che se blocchiamo l’uscita delle merci dall’Italia non mettiamo in crisi solo l’autotrasporto ma tutto il sistema produttivo. Chiediamo che questo diventi un tema che Palazzo Chigi deve affrontare sia a livello nazionale che europeo, nel consiglio dei ministri Ue”.
“Dalle ultime notizie che mi arrivano – riporta Uggè – pare che domani il Frejus possa essere riaperto al passaggio dei mezzi pesanti, alleggerendo un pochino una situazione che rimane comunque drammatica. Per i nostri Tir l’unica uscita resta quella da Ventimiglia ma sappiamo bene com’è la situazione sul collegamento autostradale verso il confine con la Francia, non può essere questa la soluzione”.
“Il fatto è che abbiamo perso 10 anni a parlare, senza fare la Gronda di Ponente nè quella di Levante, senza fare il Terzo Valico oppure intervenire sul Brennero. Invece sono state sempre bloccate le attività degli autotrasportatori: serve – conclude – una task force che smetta di considerare come ‘inutilè la politica dei trasporti o il rischio è che come nel 1992 in Francia la gente finirà a mettere i camion di traverso”.

29 Agosto 2023
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