Giappone
11:50 am, 24 Agosto 23 calendario

Via allo sversamento delle acque di Fukushima nell’oceano, l’ira della Cina

Di: Redazione Metronews
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Il Giappone ha dato il via allo sversamento in mare delle acque contaminate della centrale nucleare di Fukushima, destando l’ira della Cina, che ha annunciato il divieto di importazione di prodotti ittici giapponesi a partire da oggi.

Il rilascio è cominciato intorno alle 13, ora locale: si tratta di acqua trattata con un processo che permette di rimuovere molti radionuclidi, ma non il trizio. La concentrazione di trizio, secondo i rilievi dell’agenzia atomica giapponese e della Tepco, il gestore della centrale di Fukushima colpita dallo tsunami del 2011, sarebbe comunque molto al di sotto della soglia massima consentita dagli standard giapponesi.

Oltre un milione di tonnellate di acqua trattata della centrale di Fukushima

Le acque reflue della centrale verranno diluite con acqua di mare fino a un quarantesimo della concentrazione consentita dagli standard di sicurezza giapponesi e scaricate nell’oceano Pacifico con l’utilizzo di un tunnel sottomarino lungo un chilometro: i serbatoi installati alla centrale di Fukushima contengono attualmente 1,34 milioni di tonnellate di acqua trattata, e avrebbero raggiunto la capacità massima entro il 2024 se Tokyo non avesse dato il via alle operazioni di scarico in mare, su cui saranno diffuse informazioni quotidiane.

L’annuncio del governo giapponese due giorni fa con l’ok dell’Aiea

Il governo aveva annunciato solo due giorni fa il via alle operazioni dopo che il mese scorso, l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea) aveva dato luce verde.

Nel rapporto Aiea affermava che «gli scarichi delle acque trattate avrebbero un trascurabile impatto radiologico sulla popolazione e sull’ambiente». Tali conclusioni hanno irritato Pechino, che ha accusato il Giappone di utilizzare l’oceano «come una fogna».

L’ira della Cina contro lo sversamento nel Pacifico delle acque di Fukushima

Nonostante la rabbia della Cina, che martedì scorso aveva convocato anche l’ambasciatore giapponese a Pechino per protestare contro il via alle operazioni di sversamento in mare delle acque della centrale, Tokyo non mostra cedimenti.

«Il governo si assumerà piena responsabilità, anche se ci vorranno decenni», aveva detto il primo ministro Fumio Kishida. Da Seul, il primo ministro sud-coreano, Han Duck-soo, ha chiesto trasparenza al Giappone sul piano di scarico delle acque della centrale di Fukushima, anche se non sarebbe necessaria una «eccessiva preoccupazione», secondo Seul, se il piano verrà eseguito in linea con gli standard.

Per Pechino, invece, quello del Giappone è un atto «estremamente egoista e irresponsabile», fatto «senza riguardo per l’interesse pubblico globale», a cui la Cina «si oppone fermamente» e che «condanna con forza».

Pechino sospende l’importazione di prodotti ittici giapponesi

Il Giappone, si legge in una nota del ministero degli Esteri cinese, «è un sabotatore del sistema ecologico e un inquinatore dell’ambiente marino globale» e la Cina «prenderà «tutte le misure necessarie per salvaguardare la sicurezza alimentare e la salute del nostro popolo». Come prima misura, Pechino, ha deciso di «sospendere completamente», a partire da oggi, le importazioni di prodotti ittici giapponesi per «prevenire in modo completo il rischio di contaminazione radioattiva», si legge in una nota emessa dall’Amministrazione Generale delle Dogane cinesi, emessa poco dopo l’avvio delle operazioni di scarico in mare delle acque reflue nucleari.

24 Agosto 2023
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