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2:52 pm, 26 Maggio 23 calendario

Fisco, flat tax bocciata: “Penalizza redditi medi”. Il nodo delle risorse e del catasto

Di: Redazione Metronews
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«Il passaggio dalla progressività a scaglioni dell’Irpef attuale a uno schema di progressività ad aliquota unica determina effetti redistributivi che penalizzano i soggetti con redditi medi e favoriscono quelli con redditi più elevati a meno di rinunciare a una elevata quota di gettito».

Lo afferma la presidente dell’Upb, Ufficio parlamentare di Bilancio, Lilia Cavallari, in una memoria sulla legge delega per la riforma fiscale.

La flat tax e le risorse

«Anche se la riduzione di gettito si distribuisse su più anni con una transizione graduale verso il sistema a regime, lo stato attuale dei conti pubblici e l’elevato debito pubblico», si legge nel documento, «impongono la necessità di trovare adeguata compensazione in altre forme di prelievo, nel contrasto dell’evasione fiscale o mediante una riduzione della spesa che, tuttavia, appare problematica alla luce sia della compressione avvenuta negli anni che hanno preceduto le recenti crisi sanitaria e inflazionistica, sia dell’aumento dei costi legati all’invecchiamento della popolazione che ci attendono in prospettiva».

Non solo. Il ridisegno del sistema fiscale “dovrà essere compatibile con le risorse che si renderanno disponibili senza mettere a repentaglio la solidità dei conti pubblici e la sostenibilità del debito nel medio-lungo termine”.

Il nodo del catasto

E ancora: la delega fiscale “trascura alcune criticità del nostro sistema tributario. In particolare, non interviene sulla tassazione degli immobili, sia di tipo reddituale che patrimoniale, basata su rendite catastali obsolete e poco aderenti alle caratteristiche effettive degli immobili e al loro valore di mercato”, spiega l’Ufficio parlamentare di Bilancio. “Ciò comporta forme di erosione delle basi imponibili delle imposte, determina gettiti inferiori a quelli potenzialmente ottenibili – sia a livello centrale sia locale – e iniquità del sistema di tassazione. Allo stato attuale vi è infatti un trattamento relativamente più favorevole – perché più discosto dal valore di mercato – degli immobili meno recenti e generalmente localizzati in zone centrali rispetto a quelli di più recente costruzione, anche in virtù del mancato aggiornamento delle destinazioni d’uso degli stessi”.

Le già menzionate Raccomandazioni specifiche per l’Italia della Commissione europea “suggeriscono in proposito di affrontare la questione della revisione del catasto”, sottolinea l’Upb.

26 Maggio 2023
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