Il muro regge, la Roma è in finale. Mou: “Con il Siviglia sarà durissima”
La Roma va in finale di Europa League, e se la vedrà con il Siviglia.
I giallorossi conquistano per il secondo anno di fila una finale europea, 12 mesi dopo quella di Conference League della scorsa stagione, vinta a Tirana contro gli olandesi del Feyenoord. I giallorossi difendono con le unghie e con i denti il successo per 1-0 dell’Olimpico e impattano 0-0 a Leverkusen. Una prova di grandissima sofferenza, una partita giocata tutta in difesa. Il Bayer attacca per tutta la gara ma sbatte contro il muro messo in piedi da Mourinho. Nel primo tempo Diaby colpisce la traversa, nella ripresa Azmoun sbaglia da pochi passi. Non molto altro.
«Tre italiane nelle finali europee? Un bel messaggio. Il mio pensiero è sempre stato rivolto alla finale, non all’avversario. Il Siviglia ha esperienza e sarà durissima». Lo ha detto l’allenatore della Roma, Josè Mourinho, in merito alla finale di Europa League che i giallorossi giocheranno a Budapest il 31 maggio contro il Siviglia. «Senza Smalling in panchina, forse non ci saremmo qualificati – spiega il tecnico giallorosso a Sky – Abbiamo perso Spinazzola e Celik, senza Chris sarebbe stato difficile. Anche i piccoli dettagli sono decisivi, Smalling ha lavorato benissimo per recuperare. Penso anche a Bove, che prima giocava nei campi di plastica della primavera e ora si adatta anche da quinto di destra. Questa partita è la somma di lavoro ed esperienza, con saggezza tattica e capacità di stare nelle partite. Sappiamo nascondere i nostri problemi, abbiamo una squadra incredibile». C’è spazio per un appello ai tifosi: «Se posso chiedere di più ai romanisti è qualcosa di speciale lunedì (contro la Salernitana) quando partiremo da Trigoria per andare all’Olimpico».
Roma in finale, ma che sofferenza
Primo tempo di sofferenza per i capitolini che non riescono mai a ripartire, nonostante le due torri davanti. Mai. L’unica occasione, se così si può dire, capita dopo pochi minuti sui piedi Pellegrini, che da fuori area manda la palla di poco a lato. In attacco è tutto qui. Abraham e Belotti provano a lottare con Tah, Hincapie e Tapsoba, ma i difensori tedeschi hanno sempre la meglio. Costantemente. I padroni di casa però non sfondano, perché Diaby colpisce una traversa con un destro potente, mentre Demirbay ci prova da tutte le posizioni, trovando sempre pronto Rui Patricio.
Nella ripresa il tecnico portoghese decide di togliere Belotti per inserire Wijnaldum, cercando di avere un uomo in più in fase di costruzione e il Bayer pur dominando nel possesso palla è meno pericoloso. Rui Patricio deve metterci i guantoni solamente un paio di volte – ma con interventi da mozzare il fiato – su Demirbay. Il pericolo più grande arriva a dieci minuti dalla fine con Azmoun, che dopo un flipper in mezzo all’area, calciare un rigore in movimento, mandandolo la palla largo di un soffio. Poi è Ibanez a salvare su tiro di Frimpong. In finale è un assalto all’arma bianca ma i giallorossi tengono. E alla fine possono far festa.
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