Roma
8:05 pm, 1 Aprile 23 calendario

La “Barcaccia”, salvata a tempo di record, riprende a funzionare

Di: Redazione Metronews
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«Con la ripulitura e la riapertura del getto d’acqua si è ripristinata la piena funzionalità della Barcaccia. È stata aspirata acqua per evitare i depositi sulle condutture e poi un’idropulitrice a bassa pressione ha rimosso le macchie sul fondo e sui bordi. Solo grazie alla tempestività dell’intervento, prima della polizia locale poi di quello di ripulitura, si sono evitati danni permanenti». Così in un post su Facebook il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

“Grazie alla Sovrintendenza comunale, a Zetema ad Acea, ad Ama e all’ufficio decoro per le loro rapide ed efficaci operazioni effettuate. Ora questa magnifica fontana può tornare a riempire di bellezza Piazza di Spagna. La tutela dell’ambiente e la lotta al cambiamento climatico sono battaglie che condividiamo ma non nella maniera sbagliata e dannosa portata avanti oggi. I monumenti vanno rispettati, protetti, amati, perché sono di tutti”.

 

La Sopraintendeza capitolina ai Beni Culturali

«Da un punto di vista conservativo per fortuna non ci sono danni. La tempestività dell’intervento sia per la presenza della polizia locale che ha impedito che fosse versato tutto il contenuto nell’acqua sia l’intervento conservativo immediato, grazie alla Sovrintendenza ad Acea, Ama e Zetema che ci ha affiancato, ha impedito che il materiale della fontana assorbisse la polvere che era stata riversata nell’acqua». Lo ha detto Claudio Parisi Presicce, sovrintendente capitolino ai Beni culturali.

Quanto al carbone vegetale di cui hanno parlato gli attivisti di Ultima generazione, Presicce sottolinea che «non è possibile ancora sapere di quale prodotto si tratti perché occorrono delle analisi puntuali ma sicuramente è un materiale carbonioso lavabile che è stato possibile asportare immediatamente con le tecniche di lavaggio messe in atto con una idropulitrice a bassa pressione».

Per il sovrintendente capitolino «si è rischiato un danno maggiore perché la porosità della pietra avrebbe potuto assorbire la polvere e macchiarsi in maniera permanente. Anche la tecnica che abbiamo adoperato, di non far fuoriuscire immediatamente l’acqua ma di aspirarla ha evitato il deposito scongiurando danni più seri».

1 Aprile 2023
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