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4:31 pm, 29 Marzo 23 calendario

Il Governo chiede il voto di fiducia sul decreto Superbonus

Di: Redazione Metronews
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L’esecutivo chiede il voto di fiducia sul decreto Superbonus, approdato questa mattina nell’Aula della Camera per la discussione generale, e sul quale il Movimento 5 Stelle ha attuato un duro ostruzionismo facendo intervenire in massa tutti i suoi deputati. Il decreto dovrà inoltre «necessariamente» tornare in Commissione Finanze per un passaggio correttivo a seguito di alcuni rilievi mossi dalla Ragioneria Generale dello Stato. Il governo ha annunciato che nel pomeriggio sarà posta la questione di fiducia. Il voto di fiducia si svolgerà domani, mentre gli ordini del giorno saranno esaminati lunedì. Il voto finale sul provvedimento, che deve essere esaminato anche dal Senato, si svolgerà martedì 4 aprile. Dopo che si è dimostrato che «non c’è nessun buco di bilancio» a causa del Superbonus al 110 per cento, «si è scoperto un governo nudo di fronte a un artificio menzognero. Questo governo, eliminando la misura, si assume una responsabilità grave – ha commentato il leader del M5S, Giuseppe Conte – il decreto in discussione alla Camera è scellerato e ci batteremo in tutti i modi. Non è una battaglia identitaria del Movimento 5 Stelle ma una battaglia per il nostro Paese».

Giovedì il voto di fiducia

«Come da noi sottolineato più volte in passato, tali agevolazioni hanno un costo rilevante per i conti pubblici che va valutato considerando il minore impatto di questa tipologia di investimenti sulla produttività e sulla crescita economica nel lungo periodo rispetto a possibili impieghi alternativi». Lo ha detto Pietro Tommasino del Servizio Struttura economica della Banca d’Italia in audizione alla Camera sui bonus edilizi. «Inoltre», ha aggiunto, «detrazioni con aliquote pari o superiori al 100 per cento possono accrescere i costi, dato che il contribuente – non partecipando in alcun modo alla spesa o partecipando in modo limitato – non ha interesse a contenerli». «Il decreto che doveva contenere misure urgenti in materia di cessione del credito non si occuperà dei crediti incagliati, i 19 miliardi che bloccano le aspettative di imprese e famiglie coinvolte – ha sottolineato il capogruppo Pd in Commissione Finanze della Camera, Virginio Merola – le nostre proposte di utilizzo degli F24 sono state bocciate. Quindi il governo ha creato problemi alle aspettative legittime delle persone coinvolte e non risolverà la questione principale. Avvisiamo a futura memoria che la cosiddetta “soluzione privatistica”, non normata dal provvedimento in aula, per la quale comunque ci vorranno mesi per dare vita a una “specie di piattaforma”, come l’ha definita il ministro Giorgetti, non può diventare un debito fuori bilancio».

29 Marzo 2023
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