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2:17 pm, 18 Marzo 23 calendario

Trump incita di nuovo: “Mi arrestano, manifestate e riprendiamoci il Paese”

Di: Redazione Metronews
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Donald Trump prevede di essere arrestato martedì e incita a manifestare.

Trump e le accuse

L’ex presidente degli Stati Uniti  lo fa citando quelle che definisce “fughe di notizie illegali dal corrotto ufficio del procuratore di Manhattan”. Una previsione alla quale, sul social Truth che ha creato come alternativa a Twitter, Trump fa seguire un appello: “Manifestiamo, riprendiamoci il Paese”. Il caso a cui fa riferimento Trump, e per il quale scrive “mi arresteranno questo martedì”, è quello relativo al presunto pagamento di 130mila dollari all’ex pornostar Stormy Daniels per comprarne il silenzio sulla loro passata relazione.

Ma il tono dei post che ha scritto di mattina presto, tutti con carattere maiuscolo, ha ricordato quelli con cui da presidente aveva incitato i sostenitori a manifestare a Washington contro il Congresso e a bloccare la certificazione della vittoria del suo avversario, Joe Biden, alle elezioni presidenziali del 2020.

Elon Musk: “Se lo arrestano, viene rieletto a valanga”

Elon Musk, proprietario di Twitter, è sceso in campo in difesa di Donald Trump, sostenendo che un suo arresto, dato per imminente, gli spalancherebbe le porte della Casa Bianca nel 2024. «Se questo succede – ha commentato Musk, rivolgendosi ai suoi più di 131 milioni di follower – Trump verrà rieletto con una vittoria a valanga».

Il caso della pornostar Stormy Daniels

Trump insomma è tornato a minacciare e a infiammare la sua base. Stavolta nel tentativo di bloccare quello che, con il passare delle ore, appare un epilogo quasi certo: l’incriminazione per il pagamento in nero alla pornostar Stormy Daniels che, nell’ottobre 2016, a un mese dalle elezioni, minacciò di rivelare la sua breve relazione con Trump. La procura distrettuale di Manhattan, guidata da Alvin Bragg, aveva convocato il Grand Jury per ascoltare una serie di testimoni, tra cui l’ex avvocato e tuttofare del tycoon, Michael Cohen, che già nel 2019 aveva ammesso di aver anticipato i 130 mila dollari pagati a Daniels, per comprare il suo silenzio, soldi che poi gli erano stati restituiti da Trump, nel frattempo entrato alla Casa Bianca.  Ad agitare Trump è la prospettiva di essere sottoposto alla procedura prevista per i criminali: gli potrebbero essere prese le impronte digitali, e forse potrebbe davvero essere arrestato. Per questo, secondo le analisi di alcuni media americani, il tycoon sarebbe pronto a tutto pur di fermare le procedure, anche a una riedizione del 6 gennaio 2021, quando centinaia di sostenitori entrarono dentro gli edifici del Congresso, a Washington, nel tentativo di bloccare la proclamazione di Biden a nuovo presidente.

McCarthy accusa la procura di Manhattan

Lo speaker della Camera, il repubblicano Kevin McCarthy, ha attaccato la procura distrettuale di Manhattan, parlando di «oltraggioso abuso di potere», riguardo la possibile incriminazione e l’arresto di Donald Trump. «Eccoci di nuovo – ha scritto su Twitter McCarthy – un oltraggioso abuso di potere da parte di un procuratore distrettuale radicale che lascia i criminali liberi mentre insegue la vendetta politica nei confronti del presidente Trump». «Io – ha aggiunto – chiedo alle commissioni di indagare immediatamente per accertare se i fondi federali vengano usati per sovvertire la nostra democrazia, interferendo nelle elezioni con azioni penali motivate politicamente».

Il ritorno su Facebook e Youtube

Nel frattempo, poche ore dopo la riapertura del suo account YouTube l’ex presidente Donald Trump è tornato anche su Facebook con un semplice “Sono tornato!” – accompagnato da un breve video della campagna elettorale del 2020 – che ha scatenato la reazione degli utenti social. Seguito da 34 milioni di follower, Trump ha raccolto in poche ore quasi 60 mila like e quasi 15 mila commenti, per la maggior parte entusiasti ma in parte anche molto critici.

 

18 Marzo 2023
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