Frassinetti omaggia Ramelli al Molinari: «Andrò anche da Tinelli». Proteste

Momenti di tensione questa mattina davanti all’istituto Molinarì di Milano per la visita, contestata da un gruppo di manifestanti, della sottosegretaria all’Istruzione Paola Frassinetti, che ha reso omaggio alla targa che ricorda Sergio Ramelli, lo studente di 19 anni assassinato il 13 marzo di 48 anni fa, durante la stagione degli anni di piombo, dal servizio d’ordine di Avanguardia Operaia. «Vergogna lei e il preside» e «Fascisti carogne tornate nelle fogne» i cori dei manifestanti contro la sottosegretaria.«Ho ricordato – afferma Frassinetti – che proprio in quella scuola un professore consegnò agli estremisti di sinistra il tema di Sergio contro le BR e da lì iniziò il suo calvario». Ramelli venne aggredito sotto casa e morì dopo al termine di un’agonia durata 47 giorni. «Ringrazio per la sua significativa presenza il fratello di Fausto Tinelli, ragazzo di sinistra ucciso davanti al Leoncavallo, presto andrò a deporre i fiori anche nella sua scuola», aggiunge Frassinetti che ringrazia «gli studenti del Molinari che mi hanno accolto nel loro istituto e condivido il comunicato dove si dicono contrari ad ogni violenza», conclude.
Ogni anno le commemorazioni per Sergio Ramelli creano polemiche molto forti, a causa soprattutto della marcia che veniva effettuata il 29 aprile di ogni anno da parte delle sigle di destra e di estrema destra lungo via Beato Angelico e via Amadeo, fino alla casa di famiglia sotto cui lo studente venne massacrato a colpi di chiave inglese e morì poi in ospedale. Nei giorni scorsi il personale del Molinari si era dissociato dalla visita di Frassinetti in un comunicato: «Il dirigente scolastico Davide Bonetti, con circolare interna datata 9 marzo, senza nessuna consultazione e approvazione da parte degli Organi Collegiali competenti, informa tutte le componenti della scuola della visita della sottosegreteria di Stato on.Paola Frassinetti. Sia chiaro che, il personale scolastico, docenti e Ata, si dichiara fortemente contrario ad ogni forma di violenza e di strumentalizzazione ideologica. Tuttavia si dissocia da un’iniziativa imposta e non condivisa e quindi dichiara che non parteciperà in alcun modo, ad una commemorazione che proprio perché così strutturata, si presta a facili strumentalizzazioni e appare solo divisiva, politicamente connotata e poco rispettosa della memoria storica. Auspicheremmo che la sottosegretaria di Stato del Ministero dell’Istruzione e del Merito, si preoccupasse di condannare ufficialmente OGNI forma di violenza e che si interessasse concretamente ai reali e quotidiani problemi della Scuola italiana».
Sulla vicenda è intervenuta anche l’Anpi provinciale ricordando in una nota del presidente provinciale Roberto Cenati che l’associazione partigiani «ha da sempre fermamente condannato la brutale aggressione del giovane Sergio Ramelli che ne ha provocato la morte, dopo una lunga agonia», ma «nel contempo abbiamo sempre dichiarato che il ricordo di Sergio Ramelli non deve costituire il pretesto, ogni 29 aprile, di manifestazioni di aperta apologia del fascismo organizzate a Milano dall’estrema destra».
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