Sanremo 2023
5:00 am, 7 Febbraio 23 calendario

Sanremo si apre con più polemiche che canzoni in gara

Di: Patrizia Pertuso
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MUSICA “Era già tutto previsto”, cantava Riccardo Cocciante tanti anni fa: eppure quella frase calza perfettamente questa 73esima edizione del Festival di Sanremo al via stasera, con Amadeus per la quarta volta consecutiva al timone accompagnato da Gianni Morandi. Un festival di cui si è parlato (e straparlato) per le immancabili polemiche che hanno soffocato le 28 canzoni in gara.

Il Festival delle polemiche: dal “caso Zelensky” al “lodo Jovanotti”

Ad inaugurare il vespaio ci ha pensato il “caso Zelensky” risolto, dopo un beckettiano “venga – non venga – appaia – non appaia – parli – non parli”, con una lettera scritta dal presidente ucraino che Amadeus leggerà nel corso dell’ultima serata.

Poi, è arrivato il “lodo Jovanotti”: scoppiato l’anno scorso, ha fatto modificare il regolamento in modo che nella serata delle cover gli artisti in gara potessero cantare anche brani loro.

Collegata al “lodo Jovanotti” l’assenza di super ospiti in quella stessa puntata che vanta sul palco dell’Ariston 56 artisti fra quelli in gara e quelli che li accompagneranno. Sì, vabbè, ma arrivano a Sanremo i Black Eyes Peas e i Depeche Mode: non basta?

La diatriba su Rosa Chemical e la solita diffida del Codacons

La furia della polemica se l’è presa poi con partecipazione di Rosa Chemical definita prima “uno spot gender fluid”, e difesa poi perché sarà la terz’ultima ad esibirsi nella seconda serata.

Puntuale è arrivata pure la diffida del Codacons contro la Rai stavolta per la composizione della giuria demoscopica e di quella della sala stampa, tv, radio e web, ma il Tar del Lazio ha respinto il ricorso. E Amadeus si lascia scappare un: «Felice che ci sia il Codacons, ora aspetto il Moige».

I giornalisti al Festival, infelici e scontenti

Infine i giornalisti, infelici e scontenti perché invece di poter tornare nel roof dell’Ariston (450 posti, l’anno scorso era stato adibito a camerini più spaziosi contro il pericolo di contagio Covid), anche quest’anno sono stati piazzati nel Casinò (un centinaio di posti in tutto).

Oltre le polemiche, le preoccupazioni: in primis, quella che gli anarchici ormai “amici” degli esponenti di Ultima Generazione (coloro che si affidano ad una ribellione civile per mantenere alta l’attenzione sui cambiamenti climatici) possano decidere di manifestare in occasione del Festival. Poi c’è anche quella di Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde che aveva scritto a Carlo Fuortes, perché mandasse in onda il video della canzone Baraye del cantante iraniano Shervin Hajipour che ha appena vinto ai Grammy Awards come migliore canzone per cambiamenti sociali. Nessuna risposta: a Sanremo non ci sarà Zelensky, non ci sarà Hajipour e non ci sarà manco Bonelli.

Poi, dopo tutto, finalmente, la musica. Era ora, verrebbe da dire.

La prima serata del Festival di Sanremo 2023

La prima serata sarà aperta da Mahmood e Blanco con i loro Brividi; insieme ad Amadeus e a Morandi ci sarà Chiara Ferragni; ospiti i Pooh con tanto di Riccardo Fogli al seguito; Elena Sofia Ricci presenta Fiori sopra l’inferno, nuova fiction di Rai1; Piero Pelù dal Suzuky Stage e Salmo dalla nave.

La gara sarà aperta da Anna Oxa e dopo di lei si esibiranno Gianmaria, Mr Rain, Marco Mengoni, Ariete, Ultimo, Coma Cose, Elodie, Leo Gassmann, Cugini di Campagna, Gianluca Grignani, Olly, Colla Zio e Mara Sattei. Gli altri 14 saliranno sul palco domani sera.

Intanto, mentre entra nel vivo oggi il Fantasanremo, gli scommettitori hanno già puntato tutto: vincerà Marco Mengoni, poi si piazzeranno Lazza, Ultimo, Giorgia e Elodie. Alè.

PATRIZIA PERTUSO

 

7 Febbraio 2023 ( modificato il 6 Febbraio 2023 | 18:00 )
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