Regionali Lombardia
4:00 am, 31 Gennaio 23 calendario

Fontana: «Su Covid e vaccini il modello lombardo ha funzionato»

Di: Paola Rizzi
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Attilio Fontana, 70 anni, esponente storico della Lega, ex sindaco di Varese, alla guida della Regione Lombardia dal 2018, si ricandida alla presidenza sostenuto da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Noi Moderati e una sua lista civica.

La vita dei pendolari lombardi non è facile, Trenord è spesso nell’occhio del ciclone. Negli anni si è parlato di mettere a gara il servizio o di sinergie con Atm. Cosa fare?
«La nostra rete appartiene a Rfi (Rete ferroviaria italiana) ed è una rete vecchia non più in grado di sopportare il traffico attuale. Cinquant’anni fa circolavano in Lombardia 500 treni al giorno, oggi 2200 sulla stessa rete. È un intervento che Ferrovie si era assunto l’onere di realizzare nel 2019, quando sottoscrisse un impegno per 14 miliardi. In questi anni, nonostante le mie ripetute sollecitazioni, non è stato fatto quasi niente. Sono iniziati solo negli ultimi mesi i lavori di raddoppio della Mantova-Codogno.Mettere a gara il servizio è possibile, sapendo che vincerà uno straniero. Ma penso non sia quello il problema, bensì la rete. Noi la nostra parte la stiamo facendo: abbiamo investito 2 mld per acquistare 220 treni nuovi e 70 sono già in esercizio, ora tocca a Rfi».

E’ ipotizzabile, come avviene in altri Paesi, un’offerta gratuita del trasporto pubblico locale, almeno per alcune categorie?
«Molte agevolazioni sono già attive, ma prima di fare certe proposte occorrerebbe fare i conti con i bilanci alla mano».

La Lombardia più di altre Regioni ha dovuto affrontare il ciclone Covid, che ha amplificato i problemi del servizio sanitario. Quale lezione ne abbiamo tratto?
«Più che amplificare i problemi ha evidenziato la carenza di medici e infermieri, come già avevo detto prima della pandemia. Una vera presa in carico e una vera medicina del territorio si può avere solo se si ha a disposizione il personale necessario. Una carenza figlia di una programmazione nazionale sbagliata. La pandemia ha costretto il Governo a cambiare politiche a tornare a investire in sanità. Ma per formare i nuovi medici ci vuole tempo. Con il Pnrr siamo
riusciti ad avere le risorse per costruire le Case di Comunità, ora stiamo lavorando sull’aumento del personale che vi dovrà lavorare all’interno. Abbiamo chiesto di aumentare sia il numero di corsi triennali per gli infermieri e, nonostante non rientri nelle nostre competenze, da anni finanziamo borse specialistiche aggiuntive. Dobbiamo tenere ancora i denti stretti per un po’ ma finalmente stiamo andando nella giusta direzione».

Liste d’attesa: cosa fare ?
«Per le liste d’attesa con l’arrivo dell’assessore al Welfare Guido Bertolaso abbiamo ripreso la sperimentazione avviata prima del Covid nelle province di Milano e Brescia per ridurre i tempi delle prestazioni più richieste. A inizio 2022 (quando era assessore Letizia Moratti ndr) ho messo a disposizione 100 milioni con questo obiettivo. Non si sono raggiunti i risultati sperati, che ora stanno arrivando grazie alla delibera approvata a dicembre da Bertolaso. Oltre 20 mila cittadini che avevano appuntamenti non in linea con i tempi previsti dalla prescrizione hanno ottenuto l’anticipo dell’appuntamento».

C’è qualcosa che deve cambiare nella sanità lombarda nel rapporto tra pubblico e privato e nel rapporto con il territorio?
«Il sistema sociosanitario lombardo è, e continuerà ad essere, una eccellenza a livello nazionale ed internazionale, anche per via della virtuosa collaborazione pubblico-privato. E’ chiaro che il governo spetti a Regione facendo in modo che il privato subentri in aiuto del pubblico per le richieste di prestazioni che non riesce a soddisfare. E in questa direzione stiamo lavorando».

La Lombardia è l’area più inquinata d’Europa, quest’anno c’è stata anche la crisi idrica: che farà per la transizione energetica e per combattere il cambiamento climatico?
«E’ il bacino padano e non la Lombardia la zona più inquinata d’Europa. L’impegno per il futuro prevede varie iniziative tra cui il consolidamento delle azioni a tutela della qualità dell’aria e della lotta all’inquinamento, favorendo la transizione ecologica verso la decarbonizzazione del territorio e lo sviluppo delle energie rinnovabili».

Il rischio di ritardi per le infrastrutture delle Olimpiadi invernali 2026 e le garanzie per la sostenibilità ambientale di tutta l’operazione: quali saranno i suoi impegni?
«Per le poche opere pubbliche di competenza regionale siamo in linea con i tempi. La società del governo, invece, ha accumulato un po’ di ritardi ma si dovrebbero recuperare e dovremmo arrivare a realizzare tutte le opere pubbliche previste. Si avranno impianti sportivi all’avanguardia che aumenteranno l’attrattività dei nostri territori e che potranno ospitare anche altri avvenimenti internazionali senza ulteriori costi».

Il Governo ha in agenda l’Autonomia rafforzata per le Regioni. Quali i rischi e quali i vantaggi?
«L’autonomia differenziata è una riforma con la quale chiediamo semplicemente che le somme che oggi lo Stato spende per svolgere certe competenze ci vengano trasferite e noi ci sostituiremmo allo Stato per le stesse funzioni. Chi sostiene che il sud avrà servizi peggiori non ha voglia di mettersi alla prova e di assumersi le responsabilità di governare».

Si parla di elezione diretta dei vertici da estendere a Governo e Quirinale. Ma l’esperienza del presidenzialismo regionale ha funzionato?
«Direi che proprio l’esperienza del Covid e della campagna vaccinale hanno dimostrato come le Regioni abbiano dato buona prova di sé. Abbiamo scritto le regole per riaprire le attività nel maggio del 2020. Lo stesso per la campagna vaccinale che in tutte le regioni è stata molto positiva».

Anche nella regione più ricca d’Italia aumenta drammaticamente la povertà: cosa farà per ridurre la forbice?
«Nel mese di maggio del 2022 abbiamo insediato il Tavolo per il contrasto alla Povertà e approvato il Piano regionale con l’obiettivo di favorire l’autonomia della persona, la responsabilizzazione e l’attivazione delle risorse personali, familiari e comunitarie, per la fuoriuscita dalla condizione di bisogno. Con l’attivazione del Fattore Famiglia, inoltre, Regione Lombardia si è dotato di uno strumento integrativo all’Isee, che consente di rilevare in modo più preciso i bisogni delle famiglie lombarde e di dare risposte più adeguate e puntuali».

31 Gennaio 2023
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