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3:46 pm, 28 Gennaio 23 calendario

L’ex M5S Giarrusso entra nel Pd: “Sostengo Bonaccini”. Subito bufera

Di: Redazione Metronews
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E’ bastato l’annuncio per scatenare la bufera tra i Dem. Dino Giarrusso, ex europarlamentare M5S, entra nel Pd. E con una nota si schiera al fianco del candidato alla segreteria Stefano Bonaccini. «Oggi sono qui a Milano con Stefano Bonaccini per annunciare il mio passaggio al Pd, per il quale ringrazio Stefano Bonaccini, che è un ottimo amministratore, una persona cresciuta a pane e politica nel senso migliore del termine, nel senso dell’impegno quotidiano e personale, che proviene dunque dal Pci nella regione storicamente meglio amministrata d’Italia», annuncia Giarrusso, europarlamentare, in occasione dell’evento della mozione Bonaccini per le primarie del Pd a Milano.

Freddezza nel comitato di Bonaccini

“Diciamo che c’è stato un disguido tecnico organizzativo, mettiamola così”. Dallo staff Bonaccini raccontano il caso Giarrusso. Era da un pò che Giarrusso si faceva vedere a qualche iniziativa, come la presentazione di Pina Picierno nella squadra del presidente della regione Emilia-Romagna. Ma non era noto, si spiega, quello che avrebbe detto l’eurodeputato ex-M5S dal palco. E l’annuncio dell’adesione al Pd è stato preso con “molta freddezza” dal comitato Bonaccini.

Stefano Bonaccini

A metterlo in chiaro il presidente della mozione, Dario Nardella che, insieme a Piero Fassino dice a Giarrusso: “Almeno prima chieda scusa”. E il riferimento sono gli innumerevoli attacchi al Pd nel corso degli anni da parte di Giarrusso. Dice ancora Nardella: “Noi abbiamo le idee molto chiare. Se ci sono persone che vogliono salire sul carro del vincitore, come succede sempre -commenta duro – dopo che ci hanno attaccato per anni e cambiamo all’improvviso idea e vengono qui, noi siamo democratici e apriamo le porte ma sia chiaro che noi manteniamo le nostre idee. Sono gli altri che cambiamo, non noi”.

E poi dal palco a chiarire gli umori dei sostenitori di Bonaccini sulla vicenda Giarrusso, ci pensa Giorgio Gori: “Stefano, so che sei molto inclusivo, è vero che la vocazione maggioritaria consista nel convincere chi non la pensava come noi… però io credo anche che ci sia il rischio di una corsa a salire sul carro del vincitore. E quando vedo venire qui chi ha detto le peggio cose del nostro partito presentarsi e dire ‘ci sono anche iò allora forse qualche limite è giusto porlo”. Dalle parti del fronte pro-presidente dell’Emilia Romagna si invita a passare oltre. Dice Enrico Borghi : “Un giorno si parla solo di Zelensky a Sanremo. Il giorno dopo idem su Giarrusso. Ma quand’è che ritorna la politica?”.

Interdetti esponenti del Pd. Fassino: “Prima chieda scusa”

L’annuncio dell’ex grillino lascia interdetti diversi esponenti del Pd, che invitano Giarrusso almeno a porgere prima le sue scuse. Perchè non sono stati pochi gli attacchi e le critiche che l’ex Iena ha riversato nel tempo sul partito del Nazareno quando militava tra le fila del M5S. Movimento a cui ha detto addio la scorsa primavera, dicendosi «disgustato» da una «fiera dell’ipocrisia» dove «nessuno rispetta le regole». Tranchant fu la replica del leader Giuseppe Conte: «Mi ha sempre chiesto poltrone». Insomma, una separazione non certo consensuale.

Il nuovo arrivo non piace al vicesegretario del Pd: «E meno male che si doveva andare in cerca di elettori perduti… Lo dico senza polemica. Magari Bonaccini è consigliato male, ma faccio notare che Dino Giarrusso, al di là di tutto, alle ultime elezioni in Sicilia era candidato non solo contro il Pd, ma con Cateno De Luca!», scrive sui social Peppe Provenzano. «C’è stato un tempo in cui lo sport di Dino Giarrusso era attaccare il Pd, prima come Iena, poi come eurodeputato. Adesso aderisce al percorso congressuale. Senza chiarire o giustificare le cattiverie dette contro la nostra comunità. Almeno chieda scusa alla nostra gente», è la richiesta di Chiara Gribaudo, deputata e sostenitrice della mozione Schlein.

Piero Fassino

La pensa così anche Piero Fassino: «Dino Giarrusso dovrebbe chiedere scusa all’ex ministro Pinotti perchè qualche anno fa, quando era ministro della Difesa, ha detto che lei aveva le mani lorde di sangue. Poichè questo non è vero, ovviamente, prima di iscriversi al Pd o di venire nel Pd dovrebbe chiarirsi le idee e su questo ci aspettiamo delle scuse».

Giarrusso, eletto a Bruxelles nel 2019 sotto il simbolo M5S, aveva annunciato l’intenzione di dar vita a un suo Movimento. Poi oggi l’annuncio a sorpresa, invitato sul palco dell’iniziativa pro Bonaccini a Milano: «Entro in punta di piedi in una casa che esiste da tempo, con rispetto per chi l’ha costruita e con umiltà», premette. E in una nota successiva argomenta: «La sinistra incomprensibilmente per anni si è quasi vergognata delle proprie origini, ed è assurdo in un paese dove c’è chi ostenta senza vergogna i vessilli del Ventennio e i busti di Mussolini sul comodino». E ancora: «Questa è la casa di una tradizione in cui c’è Berlinguer, una eredità da rivendicare con orgoglio, valori di uguaglianza, di cultura e di solidarietà di cui andare orgogliosi». Infine, il sostegno al presidente dell’Emilia Romagna: «Oggi con Bonaccini il Pd deve rinascere e rinnovarsi perchè all’Italia serve un centrosinistra forte e unito, un progetto riformatore che riparta dal basso, dai territori, dall’identità, dalla tutela dei più giovani, dei più deboli, dei lavoratori, dei diritti e dell’ambiente», dice l’eurodeputato. «Sono certo che Bonaccini saprà ridare forza ad una sinistra moderna ma con radici antiche di cui andare orgogliosi».

La bufera sui social

Ma è sui social che si scatena la vera bagarre. “Ex Iena ed ex m5s, ma ha anche dei difetti”, scrive Ciro. “Ma no grazie non si poteva dire, vero?”, aggiunge Marco e Mauro Tomassetti twitta: “Spero che nessuno lo prenda sul serio, di buffoni ce ne sono già abbastanza. Quale sarebbe il valore aggiunto di cui è portatore, oltre al suo unico voto?”. Pioggia dunque di commenti negativi e molte ironie sui social alla notizia dell’ingresso nel Pd di Dino Giarrusso.  “Che schifo. Chi non ha un’identità politica, salta da un partito all’altro, pur di rimanere incollato ad una poltrona”, scrive Giusy. Mentre Silvana Colombo invita il Pd a ripensarci: “Pd, se rimane un minimo di dignità e senso di identità, bloccatelo. Non accettatelo. Fate qualcosa. Altrimenti è veramente aspirare all’autodistruzione”. E ancora Lorecn78: “Spero che sia una pagliacciata di questo squallido personaggio e che gli diate un calcio quando si presenta alla porta”. E poi Carlo: “Se questo è il nuovo Pd meglio il vecchio…”. Maddalena Francia: “L’ingresso di Giarrusso segnerà la fine del Pd.Come si fà ad aprire le porte di un glorioso partito ad un parolaio qualunquista populista e miserabile come i 5stelle”. Cathedral Wall si rivolge a Bonaccini: “Noi dai, Bonaccini”. E Massimiliano Parenti la gira sull’ironico e twitta: “Lo avrà mandato la Schlein…”.

Cottarelli: Effetto poltrona”

“Giarrusso si iscrive al Pd che aveva attaccato per anni. Non è il primo M5S a farlo. Legittimo cambiare idea ma ce ne fosse uno che dicesse che si era sbagliato e spiegasse perché ha cambiato idea! Invece cambiano idea come si cambia poltrona… ah ecco… effetto poltrona…”. Così Carlo Cottarelli su twitter.

Carlo Calenda

Calenda: “Allibito”. Renzi: “Siamo altrove…”

«Vi giuro che non avevo capito che Bonaccini avesse dato l’ok. Pensavo fosse una boutade di Giarrusso. Sono allibito». Carlo Calenda, su Twitter, commenta così l’ingresso nel Pd dell’ex M5s. «Un sentito ringraziamento da parte di tutto il Terzo Polo a Bonaccini e Picierno. Avanti così», aggiunge. Matteo Renzi su Twitter  scrive: “Il Pd di Bonaccini nello stesso giorno cancella il JobsAct e accoglie l’ex grillino Giarrusso. Amici più di prima, ma la politica ci divide: siamo su due strade diverse, siamo altro, siamo altrove. #TerzoPolo”.

28 Gennaio 2023
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