Pioggia di sospensioni al Mamiani dopo l’occupazione

Pioggia di sospensioni al Mamiani dopo l’occupazione dello storico liceo di Prati tra l’8 e il 18 novembre. Il provvedimento ha interessato 230 ragazzi su un totale di 1.200 studenti.

Pioggia di sospensioni al Mamiani dopo l’occupazione

La preside Tiziana Sallusti ha scelto la linea “dura”. La dirigente nei giorni scorsi avrebbe girato tutte le classi chiedendo a tutti gli studenti che avevano organizzato o partecipato all’occupazione di farsi avanti. Dopo ha indetto diversi consigli straordinari di classe. Qui la dirigente e i professori hanno elencato i danni rilevati, pari a circa 9.600 euro. Hanno inoltre contestato ai ragazzi le violazioni contemplate nel patto di responsabilità del regolamento interno all’istituto.

Durante i consigli di classe ogni studente “incriminato” ha potuto esprimersi, ma l’esito è stato molto severo. Inoltre agli organizzatori dell’occupazione è stata assegnata la punizione più pesante: quattro giorni di sospensione (due con obbligo di frequenza). Gli alunni puniti dovranno anche ripagare i danni con 40 euro a testa.

I danni contestati

La preside ha contestato agli studenti il danneggiamento di un fregio della scuola, divelto, di alcune porte originali dell’800 e di alcune attrezzature tecnologiche. La dirigente ha anche stigmatizzato la comparsa di scritte sui muri che poco avevano a che fare con la protesta, come “Forza Roma” o “Balduina regna”.

Gli occupanti si sono difesi ammettendo alcune “falle” nel servizio d’ordine degli studenti durante l’occupazione, spiegando che i danni potrebbero essere stati provocati da elementi esterni alla scuola. Hanno anche dichiarato che molte delle scritte contestate sarebbero precedenti all’occupazione.

Gli studenti puniti lamentano il carattere eccessivamente punitivo della dirigenza, facendo appello al dialogo. Secondo il loro punto di vista i provvedimenti della preside rischiano di dividere la popolazione scolastica del liceo.

(Foto d’archivio)