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11:10 pm, 18 Dicembre 22 calendario

Gas, in arrivo dalla Ue un tetto al prezzo

Di: Redazione Metronews
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Si avvicina un accordo sul tetto al prezzo del gas, che potrebbe essere attorno ai 190 euro.

I ministri dell’Energia dei 27 Paesi membri dell’Ue dovrebbero trovare l’intesa, misura che l’Italia chiede da mesi, ieri con Mario Draghi e oggi con Giorgia Meloni, per contribuire ad evitare che nella prossima primavera, stagione in cui si dovranno riempire le scorte per l’inverno con “zero gas russo”, a differenza della primavera scorsa, i prezzi del metano tornino fuori controllo come nell’agosto scorso.

Tetto al gas, intesa nella Ue

Il presidente francese Emmanuel Macron ha spiegato giovedì notte che nell’ultimo Consiglio straordinario del 13 dicembre i ministri hanno trovato “un accordo al 90%” e che si sono “determinate le condizioni politiche affinché il 19 dicembre si possano fissare i grandi assi della politica energetica”, della quale fa parte integrante il price cap.
E’ una cosa, ha sottolineato Macron, che va “assolutamente fatta entro la fine dell’anno”. Le differenze tra i Paesi dell’Ue nella politica energetica rimangono, com’è naturale per 27 Stati che hanno mix diversi, ma trattando si è arrivati a creare le “condizioni politiche” per un compromesso.

Un accordo è probabile perché ormai una maggioranza qualificata sul price cap esiste. E anche se i leader in ottobre si erano accordati per procedere all’unanimità, un intesa tra i capi di Stato e di governo non cancella il diritto Ue. Pertanto, è sul tavolo la possibilità di arrivare ad un voto, che metterebbe Germania e Olanda in minoranza. Non capita spesso, ma capita. Berlino è ben consapevole di questa possibilità, quindi un accordo è probabile, in modo da evitare un voto che la vedrebbe sconfitta. Una fonte Ue dà per sicuro che lunedì si arriverà ad un’intesa. Sul tavolo resta tuttavia una questione non trascurabile, la soglia di prezzo oltre la quale non potrà salire il prezzo del derivato sul gas: al Consiglio Energia straordinario del 13 dicembre è rimasto con una forchetta piuttosto ampia, tra 160 e 220 euro. La linea di mezzo sarebbe 190 euro: si vedrà su quale quota convergeranno i ministri.

Il piano B

I meccanismi in discussione, come il tetto al prezzo del gas, ha chiarito Macron al termine del Consiglio Europeo giovedì scorso, “non servono ad abbassare il prezzo medio del gas, ma a ridurre la volatilità dei prezzi”. L’obiettivo, ha continuato il presidente francese, è “tirare i prezzi del gas nel 2023 verso livelli più ragionevoli. Non ai prezzi di prima della crisi, questo non è possibile. Se il prezzo del gas calerà, anche quello dell’elettricità andrà verso il basso“.

Se questa strategia dovesse fallire, c’è un piano B: “Prepariamo il meccanismo iberico”, vale a dire un tetto al prezzo del gas usato per produrre l’elettricità, come quello attuato da Spagna e Portogallo, “se dovesse servire, per evitare che i prezzi dell’elettricità tornino a salire”. Meccanismo iberico che non entusiasma diversi Paesi, tra cui l’Italia, ma che “è un ponte verso la riforma del mercato dell’elettricità”. Andrà fatto “prima di avere la riforma del mercato dell’elettricità, perché una volta che l’avremo fatta non avremo più bisogno del meccanismo iberico”.

La seconda tappa è far abbassare i prezzi del gas grazie agli acquisti congiunti e ai contratti a lungo termine, e con i meccanismi anti-volatilità”. Per l’elettricità, il cui rincaro è diretta conseguenza dell’aumento del prezzo del gas, si punta anche in questo caso a “tirare i prezzi verso il basso e avere la riforma” del mercato elettrico, che attualmente ancora il prezzo dell’energia elettrica a quello del gas. La strategia è ovviamente più ampia: si punta ad “accelerare i progetti nell’energia rinnovabile”, con il pacchetto di misure che nella trattativa è stato agganciato al price cap, insieme alle norme in materia di solidarietà tra Stati.

18 Dicembre 2022
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