Milano
6:16 pm, 28 Ottobre 22 calendario

Il folle di Assago voleva uccidersi poi il raptus per l’invidia

Di: Redazione Metronews
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Voleva suicidarsi, poi colto dall’invidia verso le altre persone che si trovavano nel supermercato di Assago, ha preso un coltello con una lama da 20 centimetri da uno scaffale e ha colpito clienti e dipendenti uccidendo una persona e ferendo in maniera grave altre quattro. È stato lui stesso a dare ai Carabinieri questa spiegazione di quello che appare come un raptus che, secondo quanto ricostruito dai Carabinieri è durato meno di due minuti.

I problemi psichiatrici sono ancora la spiegazione di questo momento di violenza: già il 18 ottobre era stato portato al reparto di psichiatria dell’Ospedale San Paolo, lo stesso dove adesso si trova piantonato, perché si era preso a pugni in testa. L’uomo, secondo quanto riferiscono i Carabinieri, aveva manifestato l’idea di suicidarsi già nel pomeriggio, poi al supermercato (al momento chiuso), ha rivolto la propria violenza contro le altre persone.

Vittima e feriti ad Assago

Oltre al dipendente del Carrefour, deceduto durante il trasporto, a essere ferito è stato un altro dipendente del centro commerciale di Assago un italiano di 41 anni che è stato colpito al petto sinistro: immediatamente operato al Policlinico di Milano è stato poi ricoverato nel reparto di chirurgia d’urgenza, ma non è in pericolo di vita. Grave, ma per fortuna anche lui non in pericolo di vita è invece l’81 enne cliente che è stato ferito al fianco sinistro: portato al Fatebenefratelli di Milano è successivamente stato ricoverato in terapia intensiva. Una donna di 72 anni è stata invece ferita alla mano destra ed è stata giudicata guaribile in 30 giorni. Per quanto riguarda il calciatore del Monza Pablo Marì, che è stato ferito da due fendenti alla schiena, i medici dell’Ospedale Niguarda hanno effettuato stamattina l’intervento di ricostruzione dei due muscoli lesionati sulla schiena e si prevede un ricovero ospedaliero di due o tre giorni.

Si chiamava Luis Fernando Ruggieri (nella foto)  l’uomo ucciso. 46 anni, era di origine boliviana, adottato da una famiglia italiana da bambino. Si era laureato in scienze biologiche durante il lockdown, dopo studi in ingegneria ma da più di 20 anni lavorava nella grande  distribuzione. Il padre affranto  ieri ha rilasciato una dichiarazione al Tg1 ricordando il grande amore che  li legava.

 

28 Ottobre 2022
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