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2:46 pm, 25 Ottobre 22 calendario

Smartphone, il ricondizionato produce il 78% di carbonio in meno

Di: Redazione Metronews
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Ogni anno, l’industria dell’elettronica rilascia milioni di tonnellate di anidride carbonica nell’atmosfera. La quantità di rifiuti elettronici nel mondo (da solo il settore è responsabile del 3% delle emissioni a livello globale) è in continua crescita e gli smartphone rappresentano il flusso di rifiuti elettronici con la crescita più rapida. Un iPhone nuovo «costa» 78 chilogrammi in termini di Co2: di queste l’80% sono legate alla produzione, il 3% al trasporto, il 16% all’uso, l’1% allo smaltimento. E’ quanto emerge dal primo Report di Impatto Ambientale di Swappie, ecommerce che si occupa della compravendita di smartphone usati e ricondizionati.

Lo smartphone ricondizionato

Secondo la società uno smartphone ricondizionato produce il 78% di carbonio in meno rispetto a un telefono nuovo: l’80% della produzione viene sostituito dal 2%. Produrre un nuovo smartphone richiede elementi rari e di valore, la maggior parte dei quali deriva dall’estrazione mineraria che ha un impatto negativo a livello ambientale e sociale. Eliminando le attività ad alta intensità di emissioni di carbonio legate all’approvvigionamento dei materiali, alla supply chain e alla produzione, fondamentali per dar vita a un nuovo smartphone, si crea un modello di business circolare caratterizzato da un impatto positivo. Scegliendo uno smartphone ricondizionato insomma si prolunga la vita di uno device esistente e si riduce allo stesso tempo la propria impronta carbonica.

Dalla sua fondazione nel 2016 (quando solo il 5% degli utenti di smartphone sceglieva device di seconda mano) a oggi, la società dichiara una comunità di un milione di persone in tutta Europa. «Scegliendo ricondizionato rispetto al nuovo, gli utenti Swappie – sostiene la compagnia – hanno evitato l’emissione di oltre 23.500 tonnellate di CO2 e nel 2021, la stessa quantità di emissioni di carbonio catturate dalla crescita di 389.401 alberi in 10 anni».
«Gli ultimi mesi – ha spiegato Sami Marttinen, CEO e co-fondatore di Swappie – ci hanno posto davanti all’evidenza della crisi climatica che il nostro pianeta si trova ad affrontare con il caldo estremo e la siccità che scatenano il caos a livello globale. Le cause sono numerose, ma non c’è dubbio che il comportamento dell’uomo tenda ad aggravare la situazione. E’ difficile non essere scoraggiati dal pensiero del nostro futuro climatico, ma non è il momento di essere disfattisti e rinunciare. E’ infatti necessario il contrario. Dobbiamo raddoppiare il nostro impegno e ricordare alle persone dell’impatto collettivo delle loro scelte e di come queste possano fare una vera differenza per il futuro del nostro pianeta».

25 Ottobre 2022
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