Torinodanza
11:30 am, 6 Ottobre 22 calendario

Eun-Me Ahn porta il suo drago a Torinodanza

Di: Redazione Metronews
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DANZA La coreografa coreana Eun-Me Ahn presenta a Torinodanza Festival 2022 lo spettacolo Dragons, ponendo al centro di questa nuova creazione il mito orientale del drago, le cui forme e significati hanno fluttuato nel tempo seguendo i capricci e le svolte generazionali della civiltà umana.

Il suo drago è rappresentato da giovani danzatori nati nel 2000, la cosiddetta generazione Z. Un modo per esplorare i rapporti tra l’omologazione culturale della nostra epoca, governata dalla tecnologia, e il tramandarsi delle tradizioni popolari che in Asia continuano a vivere e a evolversi.

Lo spettacolo debutterà alle Fonderie Limone di Moncalieri, in prima nazionale, venerdì 7 e sabato 8 ottobre alle ore 20.45.

Il drago di Eun-Me Ahn, tra Oriente e Occidente

«Il drago è una creatura mitica la cui forma e significato sono fluttuati nel tempo, seguendo le bizzarrie generazionali e le evoluzioni della civiltà umana – si legge nelle note di sala dello spettacolo -. I draghi d’Oriente sono diversi da quelli dell’Occidente, ma ciò che rimane coerente tra tutti i contesti è l’origine della bestia. Un accorpamento di vari animali per costituire le parti anatomiche principali e le caratteristiche speciali. E quando guardiamo oltre, smontando le strutture iconiche di significato intorno a questa immagine composta, troviamo due cose. In primo luogo, la profonda paura del destino, troppo potente per essere controllato con la nostra forza meramente umana, in secondo luogo, l’aspirazione alla costruzione di un potenziale veramente illimitato».

«In qualsiasi paesaggio culturale radicato nel cristianesimo, un simile essere sarebbe solo un mostro da eliminare – continua la nota -, ma nella maggior parte delle altre aree del mondo il drago ha rappresentato per lungo tempo un simbolo di autorità e saggezza trascendenti, in grado di conferire all’umanità il potere e il coraggio necessari per superare grandi sconvolgimenti del mondo, proprio perché dotato della flessibilità e della resilienza necessarie per adattarsi e prosperare tra cambiamenti repentini».

Come dobbiamo intendere oggi il drago?

«Il titolo iniziale di questo progetto – dichiara Eun-Me Ahn – era Millenium Baby Project. Ho fatto ricerche in molte regioni asiatiche per trovare e comprendere meglio i danzatori nati dopo il 2000 e cresciuti in un mondo già governato dalla tecnologia, danzatori che appartengono alla generazione Z. Sebbene l’omologazione culturale, tra smartphone e globalizzazione, sia innegabile, resta il fatto che le diverse tradizioni della danza popolare in Asia continuano a essere tramandate e si evolvono ognuna in modo diverso».

«Ho cercato di creare, utilizzando la vitalità e l’unicità di questi danzatori, una nuova dimensione, un nuovo spazio-tempo del drago, che ci guidasse in un futuro mai visto – prosegue Eun-Me Ahn – I cinque giovani danzatori sono arrivati da cinque diversi Paesi dell’Asia. Raccogliendo le eredità dei loro corpi, e attraverso il processo di proiezione su ogni schermo-corpo, esplorano nuovi strati e topografie per costruire un tempo e uno spazio del drago. Nel punto in cui il mondo stesso trabocca, dove il luogo diventa momento e il momento diventa luogo, qui, tutto diventa possibile».

6 Ottobre 2022
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