Economia
4:25 pm, 23 Settembre 22 calendario

Nel 2021 giù il deficit e su il Pil. Ma era prima della guerra

Di: Redazione Metronews
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Nel 2021 su il Pil e giù il deficit. Lo dice l’Istat: «La stima aggiornata dei conti economici nazionali conferma il forte recupero dell’economia nel 2021, con un tasso di crescita del Pil del 6,7% (con una revisione al rialzo di 0,1 punti percentuali rispetto alla stima di aprile 2022), a fronte di un calo del 9,0% nel 2020». Il Pil ai prezzi di mercato risulta pari a 1.782.050 milioni di euro correnti, con una revisione al rialzo di 6.614 milioni rispetto alla stima di aprile scorso. A trainare la crescita del Pil è stata soprattutto la domanda interna, mentre la domanda estera e la variazione delle scorte hanno fornito contributi molto più limitati. Dal lato dell’offerta di beni e servizi, si confermano la contrazione in agricoltura e gli aumenti consistenti del valore aggiunto nelle attività industriali e nella maggior parte dei comparti del terziario. L’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche è risultato pari al -7,2% del Pil, in netto miglioramento rispetto al 2020, soprattutto a causa del buon andamento delle entrate e del più contenuto aumento delle uscite.

Su il Pil, giù il deficit del 7,2%

Il defìcit in rapporto al Pil è pari nel 2021 a -7,2% (-9,5% nel 2020), invariato rispetto alla stima pubblicata ad aprile. Il saldo primario (indebitamento netto meno la spesa per interessi) è pari a -3,7% del Pil. L’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche è risultato «in netto miglioramento rispetto al 2020, soprattutto a causa del buon andamento delle entrate e del più contenuto aumento delle uscite».

Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici ha segnato nel 2021 un aumento del 3,7% in valori correnti e del 2,1% in termini di potere d’acquisto. Il contestuale aumento dei consumi privati (+6,9%), ha generato una flessione della propensione al risparmio delle famiglie passata al 13,1% dal 15,6% del 2020.

Su la pressione fiscale

La pressione fiscale complessiva (ammontare delle imposte dirette, indirette, in conto capitale e dei contributi sociali in rapporto al Pil) è risultata pari nel 2021 al 43,4%, in aumento rispetto al 42,7% del 2020 per un aumento delle entrate fiscali e contributive (+9,1%) superiore rispetto a quello del Pil a prezzi correnti (+7,3%).

Il mondo è cambiato

«Dati apparentemente positivi, ma di un mondo che non c’è più. Non solo sono superati, ma appartengono a una diversa era geologica, prima dello scoppio dalla guerra in Ucraina, del caro gas e dell’inflazione alle stelle, che sta decapitando il potere d’acquisto delle famiglie». Lo afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

23 Settembre 2022
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