INTERVISTA CON GIUSEPPE CONTE
5:54 am, 22 Settembre 22 calendario

“Rinnovabili occasione di sviluppo. Basta stipendi da fame”

Di: Lorenzo Grassi
Giuseppe Conte
condividi

Con questa intervista al presidente del Movimento 5 Stelle,  Giuseppe Conte, Metro prosegue la serie di approfondimenti tematici con i principali protagonisti della sfida elettorale del 25 settembre. Chiederemo loro di rispondere in modo diretto sui punti programmatici che interessano maggiormente e più da vicino gli italiani.

Onorevole Conte, la transizione ecologica e la necessità di uscire dalla dipendenza energetica russa chiamano l’Italia a scelte drastiche e rapide. Quale può essere la linea di azione più efficace?
“Da mesi proponiamo soluzioni per aiutare famiglie e imprese a far fronte agli aumenti delle bollette. Abbiamo chiesto invano al governo uno scostamento di bilancio e un tetto al prezzo del gas. Non c’è dubbio che l’Italia debba puntare tutto sulla transizione energetica. Le fonti di energia rinnovabili, oltre ad essere pulite, portano forti risparmi in bolletta e rappresentano una grande occasione di sviluppo per le nostre imprese”.

La disoccupazione resta uno dei “talloni d’Achille” del nostro Paese.
“Purtroppo sì, insieme al lavoro nero e al precariato. E a pagarne le conseguenze sono soprattutto i giovani e le donne. Serve un taglio del cuneo fiscale e bisogna rendere strutturali gli sgravi contributivi fatti nel Conte II, che hanno prodotto quasi 2 milioni di assunzioni”.

“Alzare le pensioni più basse”

Il salario minimo è una soluzione efficace per retribuzioni dignitose?
“È una soluzione necessaria per finirla con gli stipendi da fame, in Italia negli ultimi 30 anni le buste paga sono diminuite. La nostra proposta prevede un salario che non scenda sotto i 9 euro lordi l’ora. Puntiamo anche alla riduzione del tempo di lavoro, sull’esempio della Francia: da 40 a 35 ore a parità di stipendio”.

Sulle pensioni, esaurita l’esperienza di Quota 100, quale può essere una proposta sostenibile?
“Vogliamo alzare le pensioni più basse, quelle che non superano i mille euro al mese. Questi pensionati potranno beneficiare di una pensione più pesante grazie al taglio delle tasse. Poi vogliamo allargare le categorie dei lavori gravosi e usuranti e consentire ai lavoratori che sono nel sistema misto di uscire a 63 anni percependo subito la parte contributiva, a cui si aggiungerà quella retributiva al compimento dei 67 anni. Infine, proroghiamo l’Ape sociale e Opzione Donna e riconosciamo alle donne lavoratrici un anticipo sulla pensione di un anno per ogni figlio avuto, fino a un massimo di 3 anni”.

“Reddito non si tocca”

A proposito di reddito di cittadinanza, da azzerare o modificare?
“Da migliorare. Di azzeramento non se ne parla. Vogliamo perfezionarlo con interventi a favore di famiglie numerose, disabili e lavoratori stagionali. E migliorare l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro”.

I flussi migratori sono destinati ad aumentare e il nostro Paese ne è uno dei crocevia. Qual è la soluzione?
“L’Italia deve pretendere che l’Europa governi i flussi piuttosto che subirli.  Non può essere solo il Paese di primo approdo, come lo è il nostro, a farsi carico del migrante. Per questo vogliamo un meccanismo comunitario per definire le operazioni di primo intervento, accoglienza, ripartizione e distribuzione dei migranti tra i Paesi membri”.

 

 

————————————-

Le precedenti interviste:

Enrico Letta, Pd
Matteo Salvini, Lega
Giorgia Meloni, FdI
Luigi Di Maio, Impegno Civico

22 Settembre 2022 ( modificato il 21 Settembre 2022 | 13:56 )
© RIPRODUZIONE RISERVATA