Intervista con Luigi Di Maio
5:00 am, 21 Settembre 22 calendario

“Subito decreto taglia bollette e sì al salario minimo”

Di: Lorenzo Grassi
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Con questa intervista al leader di Impegno Civico, Luigi Di Maio, Metro prosegue la serie di  approfondimenti tematici con i principali protagonisti della sfida elettorale del 25 settembre. Chiederemo loro di rispondere in modo diretto sui punti programmatici che interessano maggiormente e più da vicino gli italiani.

Onorevole Di Maio, la transizione ecologica e la necessità di uscire dalla dipendenza energetica russa chiamano l’Italia a scelte drastiche e rapide.
Abbiamo reagito con prontezza alla crisi scatenata da Putin. Da ministro degli Esteri sono subito andato in missione in Paesi come Algeria, Congo, Angola, Azerbaijan e, a seguire, l’Italia ha chiuso accordi importanti per rafforzare queste partnership energetiche. Impegno Civico ha una strategia contro la crisi energetica in tre passaggi. Il primo, il giorno dopo le elezioni: decreto Taglia-Bollette con cui lo Stato paga l’80% delle bollette delle famiglie del ceto medio e in povertà e di tutte le imprese, dal piccolo bar alla grande azienda, sino alla fine dell’anno. Per le imprese servono circa 13 miliardi, li otteniamo dalle maggiori risorse che lo Stato incassa, ad esempio, su Iva e accise derivanti dall’inflazione. Per Confcommercio 120 mila aziende rischiano la chiusura e 370 mila lavoratori rischiano di perdere il posto. Non possiamo permetterlo. Secondo step, tetto massimo al prezzo del gas in Ue. È una nostra battaglia da mesi e dobbiamo vincerla, anche se Salvini e alleati stanno facendo di tutto per ostacolarla, costringendo di fatto gli italiani a pagare cifre allucinanti in bolletta. Tutti soldi che vanno a finire a Putin, è assurdo. Terza misura, azzeramento dell’Iva su tutti i beni alimentari, della natalità e farmaceutici: con l’inflazione alcuni beni stanno diventando proibitivi da comprare, secondo Coldiretti quest’anno per la spesa di una famiglia ci vorranno 670 euro in più. Noi di Impegno Civico abbiamo soluzioni concrete, il trio sfascia conti Salvini-Meloni-Berlusconi no e rischia di portare il Paese oltre il precipizio, facendo bruciare i risparmi degli italiani. E poi Salvini e Meloni litigano già adesso, governerebbero all’insegna dell’instabilità. Tra i nostri obiettivi c’è chiaramente la riduzione del consumo di gas, puntando al tempo stesso sulle fonti rinnovabili, con la sburocratizzazione delle procedure di installazione. Siamo per una transizione energetica sostenibile per le imprese”.

La disoccupazione resta uno dei “talloni d’Achille” del nostro Paese.
Per noi il tema rimane al centro. Con il Pnrr è stato possibile aprire alle assunzioni nel pubblico, ma gli strumenti ci sono anche nel privato. Le cito, per fare un esempio di metodo, una misura per cui mi sono battuto e che, attraverso un’equazione, ha generato più occupazione: il Patto per l’Export. Perché più aumenta il Made in Italy venduto all’estero, più si creano posti di lavoro in Italia. Nel 2021 il nostro Paese ha segnato il record di sempre nelle esportazioni, con 516 miliardi di euro. E anche nel primo semestre di quest’anno, nonostante tutto, la crescita prosegue, con un aumento del 22,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, andando oltre i 306 miliardi di euro. Dobbiamo poi continuare sul taglio del cuneo fiscale e proseguire con la riforma dell’Irpef e per i lavoratori dipendenti e autonomi. Già nella scorsa legge di Bilancio siamo passati da 5 a 4 scaglioni e abbiamo diminuito la percentuale dell’aliquota. Ora vogliamo passare da 4 a 3 scaglioni per fascia di reddito e abbassare ancora di più questa percentuale, tagliando le tasse agli italiani in modo sostenibile per lo Stato”.

Di Maio: “Stop a paghe da fame”

Il salario minimo è una soluzione efficace per retribuzioni dignitose?
Sì, e votare Impegno Civico vuol dire introdurre una volta per tutte il salario minimo, lavorando in sintonia con le aziende. Stop a paghe da fame a 2 o 3 euro l’ora. Ma serve anche un salario equo, e questo lo proponiamo solo noi. Gli stipendi devono essere parametrati sulle competenze che i lavoratori hanno acquisito dopo anni e anni di sacrifici. Aggiungo che per i giovani vogliamo creare un nuovo strumento, che chiamiamo mutuo ZAC (Zero Anticipo Casa), con l’anticipo a tasso zero per l’acquisto della casa. Il fondo di garanzia per la prima casa deve arrivare a coprire il 100% del valore del mutuo richiesto e l’età dei beneficiari dovrà essere alzata a 40 anni. Questa misura deve diventare strutturale e associata ad un fondo statale per permettere ai giovani di coprire anche la somma per l’anticipo, con un prestito da restituire a tasso zero”.

Sulle pensioni, esaurita l’esperienza di Quota 100, quale può essere una proposta sostenibile?
Qualcuno, irresponsabilmente, ha fatto cadere il governo proprio mentre si stava occupando anche di questa riforma strutturale. Il prossimo esecutivo dovrà riprendere il filo, ma una cosa è certa: non si può intervenire ogni anno a intermittenza. Ci vuole una riforma equa, sostenibile e stabile. Dobbiamo farlo per le future generazioni. A loro e a tutti i cittadini dobbiamo garantire anche il potenziamento di servizi fondamentali, come la medicina territoriale, con l’assunzione di altri infermieri e medici. Conosciamo lo sforzo incredibile del personale sanitario durante la pandemia. Questi servizi territoriali vanno rafforzati proprio perché sappiamo bene cosa abbiamo rischiato durante quei giorni bui”.

«Il Reddito non si tocca»

A proposito di reddito di cittadinanza, da azzerare o modificare?
Il reddito di cittadinanza l’ho fatto io, lo difendo da chi vuole eliminarlo, come Meloni, e intendo migliorarlo. Detto questo, dubito sia in discussione che questa misura ha tutelato persone in condizioni di povertà estrema. Disabili, pensionati, inabili al lavoro vengono tuttora supportati dal reddito di cittadinanza. Toglierlo a loro, come vuole fare, ad esempio, Meloni genererebbe un disagio totale. Possiamo al contempo migliorare questa misura, intervenendo su quello che non ha funzionato, come i Centri per l’impiego. Penso quindi alla creazione di meccanismi per mettere in contatto diretto imprese e lavoratori”.

I flussi migratori sono destinati ad aumentare e il nostro Paese ne è uno dei crocevia. Qual è la soluzione?
Sicuramente non quella prospettata dalla destra. Meloni non potrà, per dirne una, lavorare per la redistribuzione dei migranti in Europa, se il suo amico Orban non la accetta. E poi, come si può fare un blocco navale d’accordo con i Paesi di provenienza? Se c’è accordo non è più un blocco navale, e qui emerge tutta la propaganda di Meloni. In più vari Paesi di partenza dei migranti non hanno un governo o sono estremamente instabili, con impossibilità di concludere accordi. Basta prendere in giro gli italiani. I flussi incontrollati si arginano con altri strumenti. Mi riferisco, ad esempio, alla cooperazione e all’impegno contro il terrorismo o la crisi alimentare, intervenendo nelle aree a rischio. E poi si lavora sulla redistribuzione”.

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Le precedenti interviste:

Enrico Letta, Pd
Matteo Salvini, Lega
Giorgia Meloni, FdI

21 Settembre 2022 ( modificato il 20 Settembre 2022 | 19:06 )
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