INTERVISTA CON MATTEO SALVINI
5:00 am, 15 Settembre 22 calendario

“Ora usare tutte le energie, dal nostro gas al nucleare”

Di: Lorenzo Grassi
Matteo Salvini
condividi

Con questa intervista al segretario della Lega, Matteo Salvini, Metro prosegue la serie di  approfondimenti tematici con i principali protagonisti della sfida elettorale del 25 settembre. Chiederemo loro di rispondere in modo diretto sui punti programmatici che interessano maggiormente e più da vicino gli italiani.

Onorevole Salvini, la transizione ecologica e la necessità di uscire dalla dipendenza energetica russa chiamano l’Italia a scelte drastiche e rapide. Il tema ambientale sarà cruciale?
“Rappresentiamo l’Italia dei Sì: vanno utilizzate tutte le fonti energetiche già disponibili, aumentando l’estrazione del gas nei nostri mari e investire – per il medio periodo – nel nucleare di quarta e ultima generazione, sicuro e pulito. Ecco perché sono molto preoccupato dai No ideologici di Pd e M5S. Ed ecco perché chiedo con urgenza che il governo metta subito a disposizione 30 miliardi di euro contro il caro bollette per evitare di spenderne il triplo tra poco per disoccupazione, cassa integrazione, drammatico impoverimento del Paese”.

Salvini chiede meno Stato e più impresa

La disoccupazione resta uno dei “talloni d’Achille” del nostro Paese. Come si può “creare” nuovo lavoro?
“Per far ripartire il lavoro, specialmente tra i giovani, la nostra ricetta è tanto semplice quanto collaudata: meno Stato, più impresa. Meno tasse, meno burocrazia, meno veti: lo Stato si occupi di creare infrastrutture e opportunità. Autostrade, Alta Velocità ferroviaria, digitalizzazione, nucleare di ultima generazione, flat tax al 15% per partite Iva, famiglie e imprese, pace fiscale, formazione moderna e legata al tessuto produttivo… se l’Italia viene lasciata libera di fare non ce n’è per nessuno. Io credo negli italiani. Dati concreti: nel 2021, 240 mila partite Iva hanno aderito alla flat tax voluta dalla Lega e quasi la metà riguarda persone sotto i 35 anni”.

Il salario minimo può essere una soluzione efficace per garantire retribuzioni dignitose?
“Premetto che sono preoccupato dall’emergenza energetica, perché se le aziende chiudono il tema sarà l’assenza totale di lavoro. Sono contrario al salario minimo per legge, perché farebbe guadagnare meno la stragrande maggioranza dei lavoratori che hanno contratti nazionali che offrono garanzie maggiori. Piuttosto, va ridotto il cuneo fiscale, vanno rinnovati i contratti scaduti, vanno defiscalizzati totalmente straordinari o premi di produzione”.

Quota 41 per il ricambio generazionale

Sulle pensioni, esaurita l’esperienza di Quota 100, quale può essere una proposta sostenibile?
“Quota 100 ha rappresentato uno dei provvedimenti di cui vado più fiero. Non solo ha restituito il diritto alla pensione a 400 mila lavoratrici e lavoratori, ma ha permesso a molti giovani di entrare stabilmente nel nostro tessuto produttivo. Oggi, votare Lega vuol dire votare per “quota 41”, perché a nessuno venga in mente di privare chi ha lavorato un’intera vita del suo diritto alla pensione. Con “quota 41” non solo offriamo la possibilità a chi ha lavorato una vita di godersi il meritato riposo, ma in questo modo vogliamo incentivare il ricambio generazionale per aprire spazi di lavoro decorosi ai giovani. Si tratta di una misura che, stando ai calcoli non di Salvini, ma della Cgil, costerebbe allo Stato circa un decimo di quanto oggi costa il reddito di cittadinanza”.

A proposito di povertà e Reddito di cittadinanza, da azzerare o da modificare?
“Noi vogliamo una Repubblica fondata sul lavoro. Sulla dignità, sul valore del lavoro. Non pensiamo ad una cancellazione totale del reddito: va mantenuto per chi effettivamente non può lavorare. Sprechi e abusi vanno invece azzerati, per concentrare le risorse sul taglio delle tasse a famiglie e imprese”.

Al primo Cdm tornano i Decreti sicurezza

I flussi migratori sono destinati ad aumentare e il nostro Paese ne è uno dei crocevia. Qual è la soluzione per affrontare questo fenomeno?
“Volere è potere. Quando ero al Viminale, grazie ai Decreti sicurezza, avevamo azzerato gli arrivi sulle nostre coste: appena diecimila arrivi contro i centomila che stiamo per toccare con la ministra Lamorgese. Meno sbarchi vuol dire risparmio di vite umane, ma anche risparmio di fondi che oggi devono essere utilizzati per le emergenze nazionali. Ripristineremo (e applicheremo) i Decreti sicurezza già al primo Consiglio dei ministri. La ricetta è semplice: accoglienza dignitosa per i veri profughi, tolleranza zero per gli scafisti e No ai clandestini”.

————————————-

Le precedenti interviste:

Enrico Letta, Pd

15 Settembre 2022 ( modificato il 14 Settembre 2022 | 20:18 )
© RIPRODUZIONE RISERVATA