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1:48 pm, 1 Settembre 22 calendario

Berlusconi, Renzi, Pd: la politica sbarca su Tik Tok a caccia di giovani

Di: Redazione Metronews
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La politica sbarca su Tik Tok, la piattaforma social frequentata per lo più da giovani, in cerca di voti. “Ciao ragazzi, eccomi qua! Vi do il benvenuto sul mio canale ufficiale di Tik Tok…” è il debutto in video su Tik Tok di  Silvio Berlusconi che non cambia look, scegliendo un out fit più casual. Ma si presenta sfoggiando il tradizionale doppiopetto blu, in stile discesa in campo: cravatta in tinta, camicia azzurrina per bucare il video, con spilletta di Fi sul bavero della giacca.

Silvio Berlusconi su Tik Tok

Anche la scenografia è quella del ’94: il Cavaliere è seduto alla scrivania dello studio di Arcore, alle spalle la libreria, le foto di famiglia, in primo piano tricolore e simbolo del partito azzurro. L’ex premier appare più sorridente del solito, il tono della voce è più forte, non manca la battuta sull’età: “Su questa piattaforma voi ragazzi siete presenti in oltre 5 milioni e il sessanta per cento di voi ha meno di trent’anni. Soffro di un pò di invidia, ma mi faccio ugualmente tanti complimenti…”.

Matteo Renzi su Tik Tok

Renzi

“E che ci fai anche tu su TikTok? Ci mancavi solo tu… Il primo video arriva proprio in questo momento, a 25 giorni dalle elezioni. È vero che la campagna elettorale porta tutti noi a voler trovare dei nuovi canali alternativi per dialogare e discutere”. Così Matteo Renzi, anche lui al debutto su TikTok. “Per molti di voi io sono un esperto di First reaction shock o di Shish, linguaggi quasi più complessi del corsivo. Altri mi conoscono come ex presidente del Consiglio, il più giovane della storia repubblicana, ma soprattutto come sindaco della città più bella del mondo, Firenze – spiega il leader di Iv – Altri magari non conoscono pagine che sono state fondamentali per la mia vita: essere stato arbitro di calcio o capo boyscout”. “Quello che è fondamentale è che io sono stato e sono soprattutto un politico, uno che crede nella politica. E se vi va, qui ci siamo”, conclude il leader di IV che questa sera alle 20 inizia la sua campagna elettorale proprio da Firenze, al Palazzo dei Congressi, un luogo simbolico dove, 14 anni fa, lanciò da outsider la sua candidatura a sindaco.

Il Pd su Tik Tok con Zan

Pd

Anche il Pd sbarca su TikTok. Ad annunciarlo è il segretario Enrico Letta con queste parole: «Da oggi il Pd è su Tik Tok. Discuteremo coi più giovani delle priorità che spesso la politica trascura». Il debutto è affidato ad Alessandro Zan, deputato e primo firmatario della legge contro i crimini d’odio, approvata alla Camera ma affossata al Senato. E’ Zan a parlare alla telecamera mentre cammina per una strada del centro storico di Roma. «Ciao sono Alessandro Zan e lotto da una vita per i diritti», dice l’esponente dem nel video. «Forse alcuni di voi mi conoscono per il ddl Zan, la legge contro i crimini d’odio che è stata affossata al senato in modo vergognoso da quell’applauso dei senatori di destra», aggiunge, lasciando spazio alle immagini di repertorio della seduta dell’Aula di Palazzo Madama. «Il Partito Democratico ha deciso di fare il primo video su TikTok proprio sui diritti. Senza diritti non c’è democrazia, e parlo di tutti i diritti: il diritto di camminare mano nella mano con il proprio compagno, con la propria compagna, per strada senza essere picchiati; il diritto a vivere in un ambiente sano e sostenibile; il diritto ad essere pagati quando si fanno stage e tirocini, basta con lo sfruttamento dei giovani, il lavoro deve essere pagato; basta con i lavori precari, il diritto ad avere un lavoro stabile; il diritto di vivere in una società senza barriere culturali e architettoniche, per le persone con disabilità. La destra ha sempre usato il benaltrismo per fermare i diritti: ‘eh, ma ci sono ben altre cose a cui pensarè. In realtà questa è una strategia che la destra ha sempre usato per fermare il cambiamento. Il 25 settembre, i 18 enni potranno votare, oltre che per la Camera, anche per la prima volta per il Senato e dunque potranno cambiare quel senato che ha affossato il ddl Zan, che ha affossato lo Ius Scholae, che ha affossato la legge sulla Cannabis, che ha affossato il fine vita. Insomma, con il voto possiamo migliorare la nostra democrazia, dunque andiamo a votare, andate a votare».

Carlo Calenda su Tik Tok

Calenda

Carlo Calenda è già sbarcato su Tik Tok.  Con una avvertenza e qualche regola d’ingaggio: «Uno: io non so ballare, sembro un orso ubriaco. Due: non posso dare consigli di make up perchè c’ho la pancia e sono brutto». Dunque, non resta che puntare su quello che è nelle corde del segretario di Azione: «Posso parlarvi di politica. Di politica, di libri, di cultura, e userò questo canale in questo modo. E lo so che non è molto comune, ma proviamo a fare una cosa non comune. E se voi mi volete chiedere di politica, di programmi, di letture, di mostre, di eventi culturali, io sono qui per voi e vi rispondo. Mi fa piacere provare a usare questo strumento in modo del tutto diverso. Proviamoci insieme», conclude Calenda.

Ma i sondaggisti restano scettici

“Ci attendiamo una partecipazione al voto dei ragazzi tra i 18 e i 24 anni che non supererà il 60%, generale tra il 65 e il 68%. Tra i giovani nettamente il primo partito sarà quindi quello dell’astensione, che conquisterà almeno il 40%. Instagram e Tik tok possono portare qualcosina in più, ma non si va oltre questo“, ha però già detto il sondaggista Fabrizio Masia che aggiunge: “Chiaro che i partiti li usino per portarli al voto, ma il coinvolgimento è più empatico che sui contenuti, usando un linguaggio fatto di sketch”. Secondo Masia, “il problema è sociologico e psicologico, molto ampio e generalizzato. Sono giovani bombardati dalla pandemia, dalla depressione economica, dalla difficoltà di trovare lavoro, ripiegati su loro stessi in attesa che qualcosa accada. Anche un po’ alienati – osserva -perché la modalità in cui si confrontano è virtuale. Attorno a un tavolo hanno un cellulare in mano, perché il loro modo per dialogare è essere connessi. Fattori questi che incidono: rispetto al tema politico non c’è più il desiderio della piazza del dibattito e questo conduce a un disinteresse. Ecco perché l’operazione simpatia – conclude il sondaggista- I giovani in qualche modo hanno bisogno di credere in prospettive, necessitano di guide che progettino il futuro. Il politico lontano non è credibile, se si accosta al linguaggio dei giovani li avvicina alla politica”.

“Tanti ragazzi si asterranno dal voto. La partecipazione complessiva è stimata intorno al 67,5, tuttavia fra i giovani sarà inferiore: Si assesterà tra il 55 e il 60% perché in tanti non capiscono il dibattito politico e scelgono di non andare alle urne”, spiega il sondaggista Renato Mannheimer che aggiunge: “Hanno fatto bene alcuni politici a scegliere di fare campagna su Tik tok o altri social, letti dai giovani più dei quotidiani. Ma la campagna avviata serve più che a conquistare voti nuovi a stimolare la curiosità delle nuove generazioni ed a rafforzare le posizioni di chi ha deciso di votare. Tik tok spiega con messaggi brevi, non entra nel merito dei contenuti“.

1 Settembre 2022
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