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3:16 pm, 1 Agosto 22 calendario

È partita la prima nave carica di grano dal porto di Odessa

Di: Redazione Metronews
partita la prima nave
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È partita la prima nave carica di grano dal porto di Odessa alla volta del Libano ed è attesa tra circa 30 ore a Istanbul. La notizia è stata annunciata dal ministero della Difesa turco in una nota, nella quale è stato precisato che si tratta del mercantile “Razoni”, battente bandiera della Sierra Leone e che «ora seguiranno altri convogli lungo i corridoi marittimi perchè le procedure di avvio logistico sono terminate». La partenza è avvenuta questa mattina, a 4 giorni dal viaggio in Russia del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che incontrerà per la seconda volta dall’inizio del conflitto il leader russo Vladimir Putin. Si tratta del primo passo concreto mosso in seguito alla firma dell’accordo siglato lo scorso 22 luglio a Istanbul da Russia e Ucraina con Turchia e Nazioni Unite, un’intesa raggiunta dopo due mesi di trattative, con il fine di sbloccare decine di milioni di tonnellate di grano, frumento e fertilizzante bloccate nei porti di Odessa, Yuzhni e Chernomorsk. La nave cargo “Razoni” ha avuto il via libera da parte del Centro di Coordinamento congiunto aperto a Istanbul lo scorso mercoledi, dove delegazioni di Russia, Ucraina, Turchia e Nazioni Unite, 5 per parte, monitorano la rotta attraverso un percorso libero da mine e controllano il rispetto dell’accordo da parte di tutti. Il Centro di coordinamento congiunto, su cui l’intesa era in verità stata annunciata due settimane prima dell’apertura, è essenziale perchè non è prevista la scorta da parte di navi militari, data la natura umanitaria dell’intesa.

Partita la prima nave

Prima della firma la delegazione ucraina ha specificato che nessun accordo sarebbe stato firmato con la Russia, ma con Turchia e Nazioni Unite, a riprova del fatto Russia e Ucraina, al di là dell’intesa raggiunta, non hanno nessuna intenzione di collaborare nè di comunicare. Durante la stessa cerimonia ovviamente non ci sono state strette di mano nè sorrisi, ma i firmatari dei due Paesi in guerra, il ministro della Difesa russo Sergej Shoygu e il ministro delle Infrastrutture ucraino Alexander Kubrakov hanno platealmente evitato di sedersi allo stesso tavolo quando è stato il loro turno di apporre le firme. A far salire la tensione alle stelle i missili che 12 ore dopo le firme l’esercito russo ha fatto piovere sul porto di Odessa. Il viaggio di Erdogan da Putin sembrava essere un segnale positivo per l’andamento dell’intero accordo e, partita la prima nave, costituisce sicuramente l’occasione per i due leader per fare un punto sulla situazione. La firma dell’intesa ha acceso nella diplomazia turca la speranza di poter far ripartire un negoziato per il cessate il fuoco su cui Erdogan aveva alzato bandiera bianca dopo mesi di sforzi, in seguito alle immagini provenienti da Bucha e Irpin. Al contrario, la possibilità che il “corridoio del grano” nei 120 giorni dell’accordo crolli a causa di una violazione delle parti in conflitto porrebbe la parola fine a ogni speranza turca di mediazione. Erdogan, che negli ultimi giorni ha mantenuto un profilo basso, evitando di fare proclami sulla partenza delle navi, sembra essere consapevole del fatto che la parte più difficile non è stata giungere alla firma, ma sarà mantenere l’accordo in piedi.

1 Agosto 2022
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