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4:44 pm, 27 Luglio 22 calendario

Cingolani: «Servono i due rigassificatori nuovi»

Di: Redazione Metronews
Cingolani: «Servono
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Cingolani: «Servono i due rigassificatori nuovi. Intanto manderemo al 100% di capacità quelli che abbiamo, ma questo ci porterà altri 3/4 miliardi di metri cubi». Lo ha detto il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani. «Non possono essere messi a Sud per via di una strettoia a Sulmona e allora – ha spiegato – sono da mettere al Nord, uno sul Tirreno e uno sull’Adriatico. Un giorno andranno via, saranno strutture galleggianti ormeggiate dove c’è tubo a cui si possono collegare. Una è prevista a Piombino e l’altra a Ravenna. Piombino è quella che sarà pronta prima, perchè ci sono tutte le condizioni tecniche per allacciarsi in sicurezza. Per Ravenna serve invece un raccordo quindi ci sarà bisogno di un anno in più ma è fondamentale che tra il primo trimestre del 2023 e il primo trimestre del 2024 inizino a rigassificare». Intanto gli stoccaggi di gas sono oggi al 71,1% in «forte recupero». L’obiettivo resta il 90% in ottobre, «ma se si riesce a fare di più, meglio – ha aggiunto Cingolani – nel frattempo le richieste di nuovi impianti di rinnovabili nei primi 7 mesi del 2022 sono stati di quasi 9 GW, richieste che non possono nemmeno essere soddisfatte tutte per mancanza di pannelli e materie prime».

Cingolani sollecita i rigassificatori

«Stavano chiudendo le ultime centrali a carbone ma ora resteranno aperte un anno ancora, al massimo due, per avere un risparmio di 2 miliari di metri cubi all’anno di gas naturale. Certamente farà un po’ di danno ambientale ma sarà compensato dalla crescita molto più veloce delle rinnovabili», ha proseguito il ministro per la Transizione ecologica, che poi è tornato sul prezzo del gas: «Quanto lo paghiamo? Un botto. I prezzi erano saliti alla stelle anche prima della guerra. Chiamalo nervosismo, domanda-offerta, mismatch, ma anche speculazione: si fa fatica a spiegare questo livelli di prezzo per delle minacce di Putin: non è economia di mercato ma di guerra e allora il price cap sarebbe utile e, visto che l’Europa è il principale acquirente dei gasdotti, si può permettere di fare il prezzo di mercato».

Il Cremlino: «Gazprom fa quel che può»

Gazprom ha fatto sapere di non aver ancora ricevuto la turbina Siemens utilizzata nella stazione di compressione Portovaya del Nord Stream 1, che è stata sottoposta a manutenzione in Canada. Lo ha detto il vicepresidente del colosso energetico russo, Vitaly Markelov. La società ha ricordato che al momento solo un’unità è rimasta in funzione presso la stazione di compressione di Portovaya del gasdotto Nord Stream 1 e che altre unità richiedono manutenzione. Lo stesso Cremlino ha sottolineato che Gazprom fornisce all’Europa tutto il gas possibile: ne ha parlato il portavoce, Dmitry Peskov, dopo che stamane il gigante energetico russo ha ridotto il pompaggio di carburante alla Germania attraverso il gasdotto Nord Stream al 20% della capacità massima di quella infrastruttura (secondo i dati dell’operatore Gascade, che gestisce la rete sul territorio tedesco). «Gazprom, che è il fornitore, fornisce ciò che è necessario e ciò che è possibile – ha sostenuto Peskov – attualmente ci sono meno possibilità tecniche di pompare gas per via delle restrizioni e delle sanzioni imposte dall’Unione Europea». Così procede volatile il prezzo del gas che torna in rialzo al Ttf. Dopo un picco a 227,5 euro per megawattora in avvio ed aver poi virato in negativo fino a un minimo di 194,57 euro, il contratto con scadenza agosto viene ora trattato a 207,40 euro, in aumento del 3,74%.

27 Luglio 2022
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