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5:03 pm, 22 Dicembre 22 calendario

Rigassificatore, il Tar boccia il ricorso di Piombino. Giù il prezzo del gas

Di: Redazione Metronews
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«Non ci sono i presupposti per la concessione» della sospensione cautelare dell’ordinanza commissariale che ha portato al rilascio dell’autorizzazione per la realizzazione di un rigassificatore nel Porto di Piombino. L’ha deciso la terza sezione del Tar del Lazio con una ordinanza con la quale ha respinto la richiesta del Comune di Piombino. L’8 marzo prossimo ci sarà l’udienza di discussione del ricorso nel merito.

Rigassificatore: non ci sono rischi

Per i giudici «i paventati rischi per la pubblica incolumità correlati al rigassificatore risultano, allo stato, privi di attualità avuto riguardo al fatto che prima dell’avvio dell’esercizio dell’attività dovranno essere acquisiti il Rapporto di Sicurezza Definitivo e l’Autorizzazione Integrata Ambientale e che, con riferimento ai lavori avviati in area S.I.N., non sono emerse sopravvenienze o criticità di rilievo in merito alla conduzione delle attività che dovranno continuare a svolgersi nel rispetto delle articolate prescrizioni e raccomandazioni rese dai competenti enti e confluite nell’Ordinanza Commissariale».

«All’esito della prima disamina della documentazione offerta – si legge nel provvedimento – l’iter che ha condotto all’adozione del provvedimento gravato non ha dato evidenza di palesi anomalie nello sviluppo del procedimento nè di incontrovertibili carenze istruttorie idonee a supportare, prima di addivenire alla completa delibazione del merito, la sospensione dei provvedimenti impugnati, tenuto anche conto degli stringenti presupposti cui si riconnette la concessione delle misure cautelari in presenza di interventi riguardanti le infrastrutture strategiche».

Per il Comune impianto pericoloso

Il Comune di Piombino, aveva chiesto la sospensiva dell’ordinanza commissariale n. 140 del 25.10.2022 avente ad oggetto “Art. 5 del d.l. n. 50/2022: rilascio autorizzazione unica ai sensi dell’art. 5 co. 2 per la realizzazione dell’opera, e relative infrastrutture connesse, denominata “Fsru Piombino e collegamento alla rete nazionale gasdotti” progettata da Snam Fsru Italia. Il cantiere è stato già avviato, mentre il rigassificatore dovrebbe entrare in funzione nella prossima primavera.  Nel ricorso il Comune ha sostenuto la «manifesta inidoneità della nave Golar Tundra, dal punto di vista strutturale, ad operare in sicurezza» e la necessità di un dragaggio del fondale nel tratto antistante per centinaia di migliaia di metri cubi che rende «semplicemente impossibile» l’ipotesi di entrata in funzione del rigassificatore nel marzo 2023, «pena l’inoperatività della banchina nord del porto».
Secondo il ricorso del Comune, la nave rigassificatrice Golar Tundra, essendo dotata di serbatoi per il gas naturale liquido a membrana, non adatti alla navigazione quando si trovano in condizioni di parziale riempimento, non sarebbe «in grado di rispettare la principale condizione posta dalla Capitaneria, e cioè di disancorare in caso di necessità, allontanandosi dall’area del porto». Una criticità questa, si legge nel ricorso, che metterebbe «a rischio l’intera città di Piombino».

Crolla il prezzo del gas

Il price cap fissato con fatica in mesi di trattativa in Europa a 180 euro al megwattora potrebbe non attivarsi mai se continua il calo del prezzo del gas che stamattina sul mercato olandese TTF ha toccato i 90 euro al Megwattora, ossia la metà per poi risalire a 92,19 euro, in discesa del 5,68% rispetto al dato finale di mercoledì e del 40% rispetto ad una settimana fa. E l’effetto del calo del prezzo del gas potrebbe vedersi già sulle prossime bollette energetiche, come ha affermato il  presidente di Nomisma energia Davide Tabarelli  a proposito del prossimo aggiornamento – previsto per la fine del mese – delle tariffe da parte dell’Arera, l’Autorità di regolazione per energia, acqua, e rifiuti. Intanto oggi gli stati dell’Ue hanno formalmente approvato il price cap. Solo l’Ungheria ha votato contro mentre si sono astenuti l’Austria e i Paesi Bassi. La Germania dal canto suo ha detto di aver votato a favore solo per non minare l’unità della Ue.

 

22 Dicembre 2022
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