Via libera al rigassificatore di Piombino. Il sindaco già annuncia ricorso
Via libera al rigassificatore di Piombino, contro il quale ieri la città si era fermata e aveva manifestato. Oggi pomeriggio infatti è arrivato l’ok definitivo dalla Conferenza dei servizi. A darne notizia, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. «Pochi minuti fa la Conferenza dei servizi, presupposto fondamentale per l’autorizzazione all’approdo della nave di rigassificazione nel porto di Piombino, si è conclusa con parere favorevole con prescrizioni, quindi esito positivo rispetto alla sua collocazione», ha detto Giani. Che ha aggiunto: «Voglio anche per dare un metodo, arrivare ad approvare in Giunta il memorandum Piombino che costituirà fonte di intesa con il Governo, presupposto per l’autorizzazione. Questo avverrà lunedì pomeriggio, nelle ore immediatamente successive fra lunedì sera e martedì mattina firmerò materialmente l’atto che consente a Snam di iniziare i lavori».
Un ok al rigassificatore ma condizionato
Il compromesso raggiunto prevede che la nave della Snam rimanga ancorata al porto di Piombino per tre anni e che poi venga collocata altrove, in mezzo al mare. Sul dove finirà, Snam ha tempo 45 giorni per decidere. «Naturalmente la nave rimarrà dal momento in cui entrerà in esercizio per tre anni ed entro 45 giorni con prescrizione assoluta Snam dovrà indicare sulla base degli studi e delle verifiche che sta facendo sull’intera Costa italiana dove montare la piattaforma offshore dove la nave fornirà il suo servizio nei 22 anni successivi ai primi 3 anni in cui starà a Piombino» ha spiegato Giani.
Il sindaco promette battaglia al Tar
Immediate le proteste del sindaco di Piombino, Francesco Ferrari, che promette battaglia al Tar: «Il presidente Giani ha preannunciato che martedì prossimo firmerà l’autorizzazione al rigassificatore a Piombino e noi faremo ricorso. È un provvedimento quello che si è voluto prendere oggi che fa acqua da tutte le parti, è un procedimento che doveva contemplare l’ipotesi offshore in porto e l’ipotesi fuori dal porto ed in realtà nemmeno oggi c’è un procedimento con un’ipotesi fuori in mare aperto». «Il commissario straordinario – sottolinea Ferrari – ha assunto questo incarico in maniera sbagliata con l’obiettivo di autorizzare l’opera, in realtà lui doveva assumere il ruolo di commissario straordinario per verificare proprio se quest’opera potesse essere autorizzata, ed i nostri pareri, comprese le integrazioni che abbiamo depositato ieri, confermano inequivocabilmente che quell’opera è dannosa e non poteva essere autorizzata».
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