Milano
3:45 pm, 14 Luglio 22 calendario

Fontana lancia l’allarme: «In Lombardia c’è acqua fino al 25 luglio»

Di: Redazione Metronews
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«L’unico auspicio è che possa ricominciare a piovere. Le ultime riserve si stanno esaurendo, oltre il 25 luglio non possiamo andare». Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, in una conferenza stampa per fare il punto sulla crisi idrica regionale connessa all’emergenza siccità. Il governatore ha poi sottolineato «l’ottimo lavoro» svolto dall’assessore agli Enti locali e Montagna, Massimo Sertori, che «ha cercato di sfruttare anche ultimo litro d’acqua rilasciato nei bacini montani». «Finora è stato fatto un lavoro molto attento che è stato portato avanti con il coinvolgimento di tutte le associazioni di agricoltori e ambientaliste per rispettare tutte le esigenze». Per ora «non ci sono rischi per l’acqua potabile», se non per casi molto limitati e non in pianura o città.

L’unica speranza è la pioggia

«Stiamo facendo un lavoro molto attento, portato avanti con il coinvolgimento di tutte le diverse associazioni. Adesso purtroppo l’unica cosa che possiamo auspicare è che ricominci a piovere» aggiunge Fontana al termine della conferenza stampa sullo stato dei bacini che vedo una maggiore sofferenza per i laghi di Como e d’Idro, mentre resiste il lago di Garda. L’obiettivo lombardo è salvare il primo raccolto.

Manca il 61% dell’acqua

Si parla di una «carenza del 61% rispetto al solito», ha aggiunto  l’assessore regionale agli Enti locali e alla Montagna, Massimo Sertori, precisando che la situazione «più critica» è quella della «neve zero» che significa non avere «un magazzino di scorta per affrontare l’estate. Noi abbiamo deciso di dare priorità al primo raccolto, la poca acqua che abbiamo a disposizione cerchiamo di utilizzarla per l’agricoltura». Le erogazioni che escono dai laghi – ha proseguito Sertori – sono mediamente intorno al 50 per cento delle concessioni irrigue, a parte il lago di Garda che eroga al 100 per cento. «Se dovesse andare in malora un raccolto perché non c’è stata l’acqua allora lo si chiede per creare delle situazioni di indennizzo. Stiamo cercando di lavorare per scongiurare il più possibile stati di calamità, ma qualora vi fosse la necessità siamo pronti a chiederlo».

L’allarme di Coldiretti

l crollo delle riserve di acqua a causa della siccità e le alte temperature, nelle campagne lombarde gli agricoltori hanno iniziato a trinciare il mais in anticipo di circa un mese. È quanto afferma la Coldiretti Lombardia in riferimento alla nuova grande ondata di caldo in arrivo sulla regione con picchi vicini ai 40 gradi, che andrà ad aggravare la situazione di emergenza nelle campagne. In diverse aree del territorio – precisa la Coldiretti Lombardia – dal Milanese alla Brianza, dalla Bergamasca al Bresciano, fino al Pavese e Cremonese, sono entrate in azione le trinciatrici per tagliare il mais da foraggio, sebbene le piante non siano ancora mature. Una scelta obbligata per gli agricoltori – continua la Coldiretti regionale –, per evitare di vedere seccare tutto in campo e perdere così completamente la produzione. È una corsa contro il tempo per cercare di salvare il salvabile – commenta la Coldiretti Lombardia – anche se nelle campagne già oggi si stimano cali di circa un terzo per le produzioni di orzo, frumento e riso, mentre le perdite per i foraggi si avvicinano ormai al 50 per cento, così come il calo stimato per le rese nei raccolti di mais. Nelle stalle le mucche stanno producendo fino al 20 per cento in meno di latte, ma siccità e caldo minacciano anche le mandrie che risalgono verso i pascoli di montagna in cerca di erba e temperature più fresche – continua la Coldiretti – con la mancanza di piogge che rischia di seccare i prati e abbassare le falde.

 

14 Luglio 2022
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