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12:53 pm, 12 Luglio 22 calendario

Siccità, dalla rete idrica perdiamo il 48% di acqua

Di: Redazione Metronews
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L’acqua si perde in una rete idrica colabrodo. «Quello della dispersione delle risorse idriche è un problema atavico del nostro Paese: complessivamente, tra prelievo e consumo, ne perdiamo circa il 48% a livello nazionale, con situazioni molto diverse nelle varie zone». Lo ha sottolineato Stefano Tersigni, ricercatore dell’Istat, nel corso di un’audizione sull’emergenza idrica davanti alle Commissioni riunite Ambiente e Agricoltura.

L’acqua e la rete idrica, vent’anni di errori

«Le risorse del Pnrr non potranno risolvere il problema – ha spiegato Tersigni – c’è molto da fare, ci vogliono anni per mettere mano a tutta la distribuzione: e come abbiamo già osservato nella siccità del 2017, i problemi maggiori li soffrono proprio i Comuni e le aree dove c’è maggiore dispersione».

“Sulla siccità paghiamo vent’anni di errori e trascuratezze”, ha ribadito il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani. “Sono tre anni che le precipitazioni sono basse, e a questo dobbiamo sommare il riscaldamento globale e le nostre infrastrutture fatiscenti: perdiamo il 42% di acqua dalle tubazioni, abbiamo decine di enti gestori che rendono difficile anche la governance”.
“Per capire anche solo quanta acqua c’è in un posto dobbiamo parlare con troppi interlocutori”, spiega il ministro. “L’agricoltura non usa le tecnologie più moderne per irrigare e spreca acqua. Prendiamo troppa acqua di superficie e usiamo poco le falde a causa di ostacoli burocratici. Dobbiamo mettere ordine nel sistema: ora investiamo 4,4 miliardi per rimettere a posto gli acquedotti e circa 880 milioni per il potenziamento dei sistemi di irrigazione”.

Il dramma del pavese

Come un epitaffio, già scritto. Il sindaco di Robbio, Roberto Francese, annuncia che «questa è la settimana in cui morirà quasi tutto in Lomellina». La prospettiva dal suo paese nel cuore della provincia di Pavia che, con Vercelli e Novara, produce la gran parte del riso europeo, ha i colori della fine. Le fotografie che arrivano dalla risaie e dai campi di mais sono sahariane: le risaie hanno il grigio non più della malattia ma ormai dell’ultimo passo senza possibilità di ritorno, il mais langue in una specie di sabbia desertica. La consueta esuberanza delle coltivazioni in questa stagione sembra una cartolina d’epoca. Antonio Strada, vicepresidente di Confagricoltura Pavia, è attaccato al meteo: «Viviamo alla giornata, ma quello che vedo sono tante campagne già completamente bruciate. Il lago Maggiore era risalito un pò per le piogge dei giorni scorsi ma ora è tornato a zero». Il Consiglio del consorzio est parla di «gravissima siccità» e chiede più acqua al lago Maggiore anche per cercare di”conciliare nel modo più opportuno le legittime esigenze delle diverse utenze». Un modo per dire: mentre affondiamo nell’asciutto diamoci almeno una mano.

12 Luglio 2022
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