SPECIAL OLYMPICS
5:22 pm, 12 Giugno 22 calendario

La storia di Alessandro, che imparò a volare

Di: Redazione Metronews
Alessandro Istituto Serafico
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Alessandro Brancale ha ventitré anni e da sette è uno dei ragazzi ospiti del Serafico di Assisi, centro italiano tra i più rinomati per la riabilitazione e la cura di bambini e giovani adulti con disabilità gravi e gravissime. La sua passione per lo sport è forte, da sempre. E con le Special Olympics, i Giochi destinati a ragazzi con disabilità intellettiva, il suo sogno si è trasformato in realtà: Alessandro è diventato un campione. A Torino, nel corso della XXXVII edizione in cui hanno partecipato oltre 3mila atleti provenienti da tutta Italia, per ben due volte è salito sul gradino più alto del podio conquistando due ori: uno nei 110 metri a ostacoli, l’altro nel salto in alto, la sua specialità.

Alessandro, che imparò a volare

Alessandro  fin da piccolo è stato un bambino dolcissimo, racconta la sua mamma, ma non stava mai fermo. «saltava e correva dappertutto, non si fermava davanti a niente. Che fosse una panchina, una sedia o una staccionata, lui doveva saltarla. Si sente libero così, attraverso il salto e la corsa». E sono proprio quei salti che lo hanno portato in alto, conquistando uno dei due ori ai Giochi di Torino.

Alessandro Brancale con le sue medaglie/METRO

Come ogni atleta che si rispetti, la vittoria è arrivata grazie all’allenamento costante con il coach Daniele Gullia, tecnico Afa (Attività Fisica Adattata). «Alessandro fin da subito ha dimostrato le sue abilità sportive – ha spiegato Gullia -. Certo, è stato necessario lavorare sulla tecnica e sulla tattica perché all’inizio aveva solo voglia di correre e saltare dappertutto. Poi, poco alla volta, tutta la sua energia è stata incanalata. L’atletica è stata una scelta naturale diventando in poco tempo una delle sue attività principali». E quindi via con gli allenamenti quotidiani in compagnia del “mister”: migliorando la resistenza con il trekking e con lo spinning, la coordinazione con il nuoto e l’elasticità con tante ore di esercizi in palestra.

Alessandro, una grande emozione

Nel momento della proclamazione dei vincitori, a Torino, erano tutti molto emozionati, Alessandro in primis: «Continuava a saltare da una parte all’altra, era incontenibile – racconta Gullia – aveva l’argento vivo addosso e la sua gioia era contagiosa! Con le due medaglie al collo mi ha chiesto di fargli tantissime foto, voleva che le facessi vedere a chiunque».

Poi la telefonata a Francesca Di Maolo, Presidente dell’Istituto Serafico, ad Assisi: «Ho vinto! Ho vinto le medaglie» le ha gridato nella cornetta non riuscendo a contenere l’entusiasmo. E facendo una delle cose che gli riescono meglio: saltare da una parte all’altra.

Una enorme soddisfazione

«E’ stata una soddisfazione enorme – continua Gullia – perché è saltata l’ultima edizione per via per covid. Allenarsi con le restrizioni dovute alla pandemia non è stato facile». Ma se Alessandro nel salto in alto era una sicurezza, la sorpresa è arrivata dai 110 ostacoli. «Si trattava della prima volta in questa specialità ma dopo il secondo posto nei preliminari ci siamo messi al lavoro».

Alessandro si è affidato in tutto e per tutto al suo coach: «Non faceva altro che ripetermi “sì, ok, lo faccio come dici tu”. Ed è incredibile come abbia recepito i miei consigli in così poco tempo. Da tecnico, infatti, è stato un momento unico. Spiegargli come e quando doveva saltare e vederlo affrontare l’ostacolo con quella voglia…. niente da aggiungere, solo che è stata un’emozione meravigliosa» ha aggiunto Gullia.

Alessandro, un lungo percorso

Ma se le gare sono importanti specialmente per i ragazzi, che possono conquistare proprio come i loro beniamini le tanto agognate medaglie, in realtà sono solo il culmine di un percorso articolato e profondo, importante anche sul piano umano oltre a quello riabilitativo. Le attività che svolgono nell’ambito delle Special Olympics oltre a un allenamento atletico, utile per la loro riabilitazione fisica e posturale, permettono anche di sviluppare importanti aspetti relazionali e di socializzazione. In primo luogo imparano a rispettare regole e turni. Partecipare alle gare, poi, permette loro di confrontarsi tra pari per migliorarsi e superare il senso di frustrazione; questo perché ogni atleta partecipa alle competizioni sapendo di poter arrivare primo e di gareggiare alla pari con tutti gli altri.

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12 Giugno 2022
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