Milano
3:54 pm, 8 Giugno 22 calendario
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Morte della stilista Benusiglio, sei anni all’ex fidanzato

Di: Redazione Metronews
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MILANO – Carlotta Benusiglio, stilista, fu trovata morta, impiccata in piazza Napoli, la mattina del 31 maggio 2016. Oggi si è arrivati alla prima sentenza di condanna: sei anni sono stati inflitti dal gup all’ex fidanzato Marco Venturi (nella foto Lapresse, il luogo del ritrovamento del cadavere).

La Benusiglio fu trovata impiccata: non è omicidio volontario

La giudice Mascarino ha riqualificato l’accusa di omicidio volontario, lesioni e stalking in «morte come conseguenza di altro reato». Il gup ha  riconosciuto il risarcimento (provvisionali) per la sorella Giorgia e la madre Giovanna Palazzi, parti civili nel processo con rito abbreviato, pari a 200 mila euro a testa. Le motivazioni saranno rese note tra 90 giorni, ma la sentenza – arrivata dopo una camera di consiglio durata una manciata di minuti – per i legali di parte civile, gli avvocati Gian Luigi Tizzoni e Pier Paolo Pieragostini, «riconosce la responsabilità di Venturi» nella morte dell’ex compagna: «Probabilmente il giudice ha immaginato che la condotta precedente, lo stalking o quanto avvenuto quella sera, abbia determinato la morte di Carlotta. Non ci interessa il risarcimento economico, ma che sia stata riconosciuta la responsabilità dell’imputato».

Il pm aveva chiesto 30 anni

Una sentenza contro cui i difensori, i legali Andrea Belotti e Veronica Rasoli, annunciano ricorso. Contro Venturi il pm Francesca Crupi aveva chiesto 30 anni di carcere sostenendo che la sera del 31 maggio 2016 la coppia ha litigato, lui l’avrebbe strangolata e avrebbe inscenato l’impiccagione lasciandola adagiata a un albero nei giardini di piazza Napoli, con una sciarpa intorno al collo. Una ricostruzione che non ha convito il giudice che ha riqualificato il reato, aggiungendo un altro colpo di scena a un’indagine piuttosto travagliata che ha visto avvicendarsi tre pubblici ministeri.

L’ex fidanzato Venturi: il complesso iter giudiziario

Venturi è passato dall’essere persona informata sui fatti, col fascicolo in via di archiviazione, a essere indagato per istigazione al suicidio e poi omicidio volontario aggravato con l’ipotesi di aver strangolato la fidanzata. Se gli investigatori, all’inizio, propendevano per l’ipotesi di un “banale” suicidio, le successive consulenze della procura e svolte anche da esperti incaricati dai familiari della vittima hanno portato ad altre considerazioni.

La sorella della Benusiglio soddisfatta

Giorgia Benusiglio, sorella di Carlotta, commenta: «Siamo contente che la responsabilità sia stata ricondotta a Marco Venturi, non è stato condannato a tanti anni ma in questo modo è stata restituita dignità a mia sorella. Credevo nella giustizia e non mi sono sbagliata».

La difesa: «Nessuno può chiamarlo assassino»

«L’ipotesi dell’accusa che Venturi ha strangolato e inscenato il suicidio della Benusiglio è completamente caduta per quanto posso capire dal dispositivo del giudice di cui mi sfugge la logica sia fattuale che giuridica» è invece il commento dell’avvocato Andrea Belotti, co-difensore con la collega Veronica Rasoli del condannato. A chi gli ha chiesto se ha sentito Venturi, non presente in aula alla lettura della sentenza, il legale ha risposto: «E’ deluso, perché è arrivata una sentenza di condanna. Ciò che conta, comunque, è che nessuno possa azzardarsi a definirlo l’assassino dell’ex compagna, questo è un punto a nostro favore». «Faremo assolutamente ricorso – ha aggiunto -. Una piccola soddisfazione è che è stato assolto da un episodio lesioni, quello dove in tv giravano numerosissime immagini di lei con gli occhi tumefatti. Confido che venga assolto in appello da tutto il resto a cominciare da una riqualificazione giuridica per la quale attendo di leggere con attenzione le motivazioni del giudice»

8 Giugno 2022
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