Ucraina
3:18 pm, 26 Aprile 22 calendario

Procura di Milano indaga su foreign fighter Vavassori, ferito ma vivo

Di: Redazione Metronews
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La procura di Milano ha aperto un fascicolo d’inchiesta sulla vicenda di Luca Vavassori, l’ex calciatore di 29 anni che ha scelto di combattere in Ucraina tra le fila delle brigate internazionali. L’indagine è al momento senza ipotesi di reato né indagati ed è stata delegata alla Digos dalla sezione distrettuale antiterrorismo, coordinata dal pm Alberto Nobili. Le verifiche sono a tutto campo e puntano ad accertare eventuali ipotesi di reato come quelle previste dagli articoli 244 (Atti ostili verso uno Stato estero, che espongono lo Stato italiano al pericolo di guerra) o 288 (Arruolamenti o armamenti non autorizzati a servizio di uno Stato estero) o gli articoli 3 e 4 della legge 210 del 1995.

Vavassori in ospedale con febbre

«Ciao a tutti, grazie di tutti i messaggi di supporto che mi avete mandato. Sono vivo, ho solo febbre molto alta alcune ferite in varie parti del corpo. Per fortuna niente di rotto». Con queste parole postate in una story sul suo profilo Instagram è tornato a farsi vivo dopo giorni di silenzio che avevano preoccupato i familiari. Ivan è nato in Russia ed è il figlio adottivo dell’imprenditore lombardo Pietro Vavassori e di Alessandra Sgarella, di Domodossola, che fu rapita alla fine degli anni 90 dall’Ndrangheta e rimase sequestrata per oltre nove mesi e che poi morì nel 2011 per malattia. A Domodossola ha sede la Italsempione spedizioni internazionali, azienda di famiglia fondata dagli Sgarella e di cui è attualmente amministratore delegato Pietro Vavassori. Nelle ultime ore era stato il padre a rassicurare tutti sulla sorte di Ivan, dopo che erano arrivate sempre via social prima notizie preoccupanti e poi successivamente rassicurazioni. I precedenti messaggi erano scritti in inglese dalle persone alle quali Ivan avrebbe affidato la gestione del suo profilo. Quello di poco fa è invece in italiano e sembrerebbe scritto dallo stesso giovane. «L’altro giorno qualcuno per strada a Kiev ha provato ad accoltellarmi, ma gli è andata male. Sto bene».

Calciatore e legionario

Vavassori ha giocato a calcio in serie C per il Legnano, la Pro Patria e il Bra, facendo un’esperienza anche in Bolivia, nella squadra del Real Santa Cruz. Quando è iniziato il conflitto in Ucraina ha mollato il pallone per andare a combattere al fianco degli ucraini, arruolandosi nelle brigate internazionale. Nella ‘Legione di difesa internazionale Ucraina’, è diventato il comandante Rome o Aquila nera per quel suo vezzo, come ha raccontato su ‘Tik Tok’, di mettere un nastro nero intorno al caricatore del suo mitra. Vavassori sostiene di avere maturato altre esperienze militari, nella Legione Straniera: «Avevo firmato per cinque anni ma sono uscito dopo tre. Ero distaccato ad Aubagne e Castelnodary», in Francia. Nel suo ultimo post, una settimana fa, appariva in mimetica e a volto coperto e scriveva: «Il soldato prega più di tutti gli altri per la pace, perché è lui che deve patire e portare le ferite e le cicatrici più profonde della guerra. Grazie mio Signore per essere ogni giorno al mio fianco, ti amo».Nei giorni della partenza e dell’entrata nel territorio ucraino aveva comunicato via social le sue scelte: «Morire vent’anni prima o vent’anni dopo, poco importa. Quel che importa è morire bene. Soltanto allora inizia la vita».

Sarebbero 17 i foreign fighter italiani

Secondo le ultime informative, i foreign fighter italiani che combattono in Ucraina sarebbero meno di venti, probabilmente diciassette: otto con i separatisti filo russi nel Donbass e nove con gli ucraini. Tra le vittime filo russe c’era anche Edy Ongaro, detto ‘Bonzambo, ultrà del Venezia e attivista dei centri sociali del Nord Est, ucciso a fine marzo.

 

 

26 Aprile 2022
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