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3:53 pm, 5 Aprile 22 calendario

Carburanti, istruttoria Antitrust. Polemiche sul prezzo diesel

Di: Redazione Metronews
Il caro petrolio
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L’Antitrust, Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un procedimento istruttorio nei confronti di undici società che gestiscono (o hanno gestito fino a tempi recenti) distributori di carburanti per autotrazione nella zona extra-doganale di Livigno.

Antitrust, l’indagine su Livigno

L’area interessata, proprio per il particolare regime fiscale sui carburanti, ha un importante rilievo commerciale e attira consumatori anche da zone limitrofe. L’istruttoria trae origine da precedenti indagini eseguite dalla Guardia di Finanza. In particolare, nel dicembre 2021, la GdF ha trasmesso all’Autorità documentazione comprovante il fatto che, a partire dal 2012, è in atto uno scambio di informazioni tra gli operatori attivi a Livigno in modo da concordare i prezzi da praticare alla pompa. L’Antitrust, utilizzando la banca dati del Ministero dello Sviluppo Economico (OsservaPrezzi Carburanti) ha potuto verificare che dal 2014 ad oggi i 12 impianti di distribuzione di carburante che si trovano a Livigno hanno sempre praticato lo stesso prezzo per benzina e diesel. L’istruttoria intende verificare, tra l’altro, se i prezzi dei carburanti a Livigno, a causa del presunto cartello, siano aumentati più di quanto ci si sarebbe potuto attendere in presenza di una libera concorrenza tra operatori, a danno dei consumatori finali. Oggi i funzionari dell’Autorità hanno svolto ispezioni nelle sedi di alcune delle società interessate con l’ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza. L’avvio dell’odierno procedimento non ha alcun legame con i recenti incrementi dei prezzi dei carburanti nell’intero territorio nazionale, fenomeno sul quale pure l’Autorità, come noto, sta svolgendo alcuni approfondimenti.

“Il diesel? Scandaloso”

Le riduzioni dei listini dei carburanti alla pompa sono ancora insufficienti, e gli italiani continuano a pagare i rifornimenti fino al 24,4% in più rispetto allo scorso anno. Lo denuncia il Codacons, che ha elaborato i nuovi dati diffusi oggi dal Mite. “Nonostante il calo delle accise disposto dal Governo, oggi la benzina costa il 4% in più rispetto a inizio anno, mentre per il diesel si spende addirittura il 12,7% in più con un aggravio di spesa pari a +10 euro a pieno”, spiega il presidente Carlo Rienzi.

“Scandaloso! Il diesel, nonostante il taglio di 30,5 cent deciso dal Governo, 25 cent di accise e 5,5 cent di Iva, è ancora sopra ai valori precedenti lo scoppio della guerra, ossia alle speculazioni scattate dopo il 24 febbraio”, denuncia Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori.
“Se la benzina in modalità self service è a 1,793 euro al litro, un prezzo inferiore a quello della rilevazione del 31 gennaio, quando era pari a 1,797 euro al litro, il gasolio è a 1,788 a euro al litro, un livello ancora maggiore al dato registrato il 28 febbraio, dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina, quando era 1,740 euro”, prosegue Dona sulla base dello studio condotto sui dati settimanali resi noti ora dal ministero della Transizione Ecologica.

5 Aprile 2022
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