Unarma chiede tutele per i reporter di guerra
UNARMA si schiera a tutela dei reporter di guerre. Per Antonio Nicolosi, segretario generale del più antico sindacato dell’Arma dei carabinieri, «in questo momento i giornalisti italiani al fronte sono una risorsa per il Paese. Grazie al loro lavoro costante, ai rischi a cui si espongono ogni giorno nel conflitto bellico, milioni di italiani possono informarsi e capire cosa succede tra Russia e Ucraina. Nonostante questo, apprendiamo che spesso gli operatori dell’informazione collaborino con modalità di lavoro precarie. Nella maggior parte dei casi -è l’affondo di Nicolosi – i reporter lavorano infatti senza assicurazione e in buona parte dei casi senza le misure di protezione individuale. Dotazioni necessarie per la sopravvivenza in qualsiasi scenario di guerra. UNARMA è da anni in prima linea sui temi della difesa e della sicurezza dei nostri connazionali. Per questo motivo riteniamo vergognoso fare economia sulla vita dei cittadini italiani e chiediamo che, dove non arrivano le aziende editoriali, intervengano allora lo Stato italiano, il Ministero Difesa e il Ministero degli Esteri, facendosi carico loro quanto prima della situazione. Garantendo così ai giornalisti italiani cautele e dotazioni necessarie mentre assolvono a un servizio pubblico e tutelano il diritto all’informazione, strettamente connesso all’articolo 21 della nostra Costituzione. Appare strano – continua Nicolosi – Che mentre ci si occupi con giusta solerzia dei profughi ucraini, si lasci invece al proprio destino i connazionali che rischiano la propria vita per informarci».
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