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2:41 pm, 13 Marzo 22 calendario

Carburanti, esposto a 104 procure e Antitrust per controllo Nas

Di: Redazione Metronews
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Sui carburanti, con un esposto Codacons all’Antitrust e a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia sono state chieste ispezioni a tappeto dei Nas presso società petrolifere, distributori, grossisti e aziende di intermediazione attive nella vendita dei carburanti, allo scopo di accertare dove si annidano le speculazioni che hanno portato all’impennata dei listini alla pompa per benzina e diesel.

Carburanti, esposto contro speculazioni

“Chiediamo alle magistrature locali e all’Antitrust di attivare Nas e Guardia di Finanza affinché eseguano ispezioni in tutta Italia sequestrando le bolle di acquisto dei carburanti e tutti i documenti fiscali utili sia presso le società petrolifere, sia presso grossisti e società di intermediazione, verificando le differenze esistenti nei prezzi di acquisto e di vendita dei prodotti petroliferi prima e dopo lo scoppio della guerra in Ucraina – spiega il presidente Carlo Rienzi – Vogliamo capire chi sta speculando sulle tasche di consumatori e imprese e in quale passaggio si annidano rincari anomali dei prezzi di benzina e gasolio che, allo stato attuale, appaiono del tutto ingiustificati. Lo stesso Ministro Cingolani, che ieri ha parlato di “truffa colossale”, può e deve utilizzare il Comando Carabinieri tutela Ambiente del Mite per svolgere controlli e stanare gli speculatori, dimostrando di voler concretamente combattere tali illeciti”.

Nell’esposto a 104 Procure e Antitrust il Codacons chiede inoltre di verificare la circostanza secondo cui le società attive nel campo della raffinazione del petrolio e dell’importazione del prodotto già raffinato avrebbero portato la commissione di intermediazione applicata sulla rivendita al distributore da una media del 5,5% (pari a circa 8 centesimi di euro al litro) al 19,7%. Sovrapprezzo che risulterebbe ingiustificato e determinerebbe un ingiusto rincaro dei listini alla pompa a danno della collettività.

Accise

“Un aumento dell’Iva di 6 cent al litro per la benzina e con consumi di circa 9.784 miliardi di litri lo Stato incasserà in più 582 milioni annui. Un aumento dell’Iva di 7 cent al litro per il gasolio e con consumi di circa 28.5500 miliardi di litri lo Stato incasserà di più 1995 milioni di euro annui. Incasso totale in più per l’Erario di 2 miliardi e 577 milioni annui. Ecco perché oggi il Governo alla luce di aumenti sconsiderati di tali prezzi, operi che sui carburanti vi sia l’introduzione di una accise mobile ( automaticamente tanti centesimi in meno sull’accise quanti automaticamente sono generati in più sull’Iva) come fu già attuata da Bersani e Visco nel marzo 2008 per riequilibrare l’aumento dell’Iva e dare un minimo di sollievo a famiglie e al Mercato”, dichiara Rosario Trefiletti presidente del Centro Consumatori Italia (Cci).

“Siamo perfettamente d’accordo con il Ministro Cingolani che afferma come si sia nel nostro Paese preda delle più ignobili speculazioni per quanto riguarda il prezzo dei carburanti – aggiunge – Infatti neanche quando ci fu nel 2008 un aumento clamoroso del costo del petrolio a 147 dollari al barile il prezzo della benzina sfiorò il prezzo di 1.90 al litro e mai superò i 2.00 euro. Ora con il prezzo oscillante a 110 dollari al barile la benzina schizza a 2.3-2.4 euro al litro”.
“Si rende perciò necessario – insiste Trefiletti – agire con determinazione in più direzioni. Innanzitutto pretendere che si indaghi sulla intera filiera petrolifera per tagliare le unghie alla speculazione. Seconda cosa, essendo l’Eni in mano pubblica per il 30% la si convochi, ci si faccia spiegare cosa sta avvenendo e comunque le si faccia giocare un ruolo come calmiere del mercato e dei prezzi. Inoltre, lo sosteniamo da molto tempo, il Governo non si comporti come una Compagnia Petrolifera che a causa della Iva che è tassazione automatica aumentando il prezzo, aumenta il guadagno per l’Erario”.

Tutti in Slovenia

Carburanti, esposto a parte, in Friuli Venezia Giulia si sta assistendo alla corsa ai distributori di benzina dislocati nella vicinissima Slovenia, dove i prezzi sono di gran lunga migliori. Basti pensare che per fare rifornimento di benzina o diesel oltreconfine il risparmio medio oscilla tra i 50 e i 60 centesimi al litro. Giustificate quindi le lunghe fila di vetture con targa italiana in attesa alle pompe per fare il pieno. Ciò naturalmente provoca una netta situazione di allarme e crisi per i gestori dei distributori regionali e in particolare per quelli di Trieste città a ridosso del vicino Stato. «L’aumento dei prezzi dei carburanti – afferma a questo proposito l’assessore regionale all’Energia Fabio Scoccimarro – rischia di mettere in ginocchio famiglie e imprese del nostro Paese e in Friuli Venezia Giulia rischiamo un tracollo economico e fallimenti dei distributori vittime della concorrenza dei paesi oltre in confine. La Regione con lo sconto carburanti e la nuova legge regionale non può sopperire da sola agli aumenti quotidiani a cui assistiamo».

13 Marzo 2022
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