Milano
2:34 pm, 2 Marzo 22 calendario

La Bicocca cancella corso su Dostoevskij, poi fa marcia indietro

Di: Redazione Metronews
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Bufera sull’università Bicocca di Milano, dopo la decisione di sospendere un corso dello scrittore Paolo Nori sullo scrittore russo Dostoevskij. La rivolta generalizzata ad una scelta difficilmente comprensibile ha costretto l’ateneo a fare marcia indietro. Tutto è iniziato martedì sera quando lo scrittore  Paolo Nori, autore di  Sanguina ancora. L’incredibile vita di Fedor M. Dostoevskij in una diretta su Instagram, quasi tra le lacrime ha letto la comunicazione che gli è arrivata via mail dall’università: «Caro professore, stamattina il prorettore e la didattica mi hanno comunicato la decisione presa con la rettrice di rimandare il percorso su Dostoevskij. Lo scopo è evitare ogni forma di polemica soprattutto interna in quanto è un momento di forte tensione».

Censura contro Dostoevskij, “un russo morto”

Nori  molto provato ha continuato: «Il corso sui romanzi dell’autore russo doveva cominciare mercoledì e prevedeva quattro lezioni. Mi avevano invitato loro. Trovo che che quello che sta succedendo in Ucraina sia una cosa orribile e mi viene da piangere solo a pensarci. Ma quello che sta succedendo in Italia oggi, queste cose qua, sono ridicole: censurare un corso è ridicolo. Non solo essere un russo vivente è una colpa oggi in Italia ma anche essere un russo morto che, quando era vivo, nel 1849, è stato condannato a morte perchè aveva letto una cosa proibita, lo è. Che un’università italiana proibisca un corso su un autore come Dostoevskij è una cosa che io non posso credere». Un caso che segue quello dell’esclusione del direttore d’orchestra Gergiev dalla programmazione della Scala, in questo caso però un artista molto vicino alle posizioni di Putin.

Rivolta sui social

Immediata e virale la rivolta sui social, dove molti utenti hanno pubblicato immagini di libri dello scrittore russo. Una valanga contro l’ateneo che ha portato ad una ritrattazione, con un comunicato diffuso in mattinata: «L’Università di Milano-Bicocca è un ateneo aperto al dialogo e all’ascolto anche in questo periodo molto difficile che ci vede sgomenti di fronte all’escalation del conflitto. Il corso dello scrittore Paolo Nori si inserisce all’interno dei percorsi Bbetween writing, percorsi rivolti a studenti e alla cittadinanza che mirano a sviluppare competenze trasversali attraverso forme di scrittura. L’ateneo conferma che tale corso si terrà nei giorni stabiliti e tratterà i contenuti già concordati con lo scrittore. Inoltre, la rettrice dell’Ateneo incontrerà Paolo Nori la prossima settimana per un momento di riflessione».

Intervento della ministra dell’Università

Una decisione a cui non deve essere stata certamente estraneo un intervento diretto della ministra dell’Università Cristina Messa come si evince da un comunicato, in cui si parla di contatti diretti con la rettrice Giovanna Iannantuoni e con Paolo Nori. «Bene che l’Università Milano-Bicocca abbia rivisto la propria decisione- ha dettola ministra- È molto importante che si tengano le lezioni di Paolo Nori, con l’appoggio dell’ateneo. Dostoevskij è patrimonio dal valore inestimabile e la cultura resta libero terreno di scambio e arricchimento». Messa ha inoltre sottolineato che «il ministero dell’Università e della Ricerca promuove il fondamentale ruolo delle università come luogo di confronto e di crescita comune, ancora di più in una situazione così delicata».

La spiegazione del prorettore

Ma come è nata questa decisione? In parte ha cercato di spiegarlo minimizzando il caso, il prorettore alla didattica  Maurizio Casiraghi, di mestiere zoologo,  a Radio Popolare, specificando che non c’era nessuna intenzione di cancellare il corso ma solo di posticiparlo di qualche settimana per “ampliarlo”, nel senso di allargarlo anche a scrittori ucraini. Una par condicio che forse non merita un gigante della letteratura di tutti i tempi come Dostoevskij.

Interrogazioni parlamentari

Sia Italia Viva che Leu hanno presentato interrogazioni parlamentari sull’episodio nonostante la marcia indietro dell’ateneo. E moltissime le prese posizioni indignate. «Mi hanno chiesto di buttare giù la statua di Dostoevskij a Firenze. Non facciamo confusione. Questa è la folle guerra di un dittatore e del suo governo, non di un popolo contro un altro. Invece di cancellare secoli di cultura russa, pensiamo a fermare in fretta Putin». Lo ha scritto sul Twitter il sindaco di Firenze Dario Nardella dopo le polemiche sull’annullamento, poi rientrato, del corso dello scrittore Paolo Nori all’Università Bicocca di Milano.

2 Marzo 2022
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