ucraina
1:29 pm, 28 Febbraio 22 calendario

A Chernobyl radiazioni in aumento

Di: Redazione Metronews
condividi

A Chernobyl la preoccupazione cresce per le radiazioni: ci sono aumenti dei livelli nella zona di esclusione di Chernobyl registrati negli ultimi giorni, segnalati da Snriu (State Nuclear Regulatory Inspectorate of Ukraine), “probabilmente da attribuire ad attività militari nell’area. Al momento, nessuna informazione sui danni alle strutture nel sito di Chernobyl”. Lo fa sapere l’Ensreg (European Nuclear Safety Regulators Group) nel comunicato pubblicato al termine della riunione straordinaria convocata in videoconferenza ieri per affrontare il tema della sicurezza degli impianti nucleari ucraini a seguito dell’aggressione militare russa.

Nel corso della riunione i partecipanti hanno auspicato la fine degli attacchi in Ucraina e richiesto che in tutti gli impianti del paese venga assicurata la possibilità al personale operativo ed all’autorità di regolamentazione Snriu di svolgere, senza indebite pressioni, i propri compiti per garantire la sicurezza.

I rischi delle radiazioni per danni allo stoccaggio

L’Ensreg “rimane molto preoccupato per i rischi posti da potenziali danni alle strutture di stoccaggio e smaltimento nella Zona di esclusione”. Un elogio unanime è stato espresso all’Autorità di regolamentazione ucraina per l’impegno nel continuare, al meglio delle possibilità in questa grave situazione, a supervisionare e fornire tempestivi rapporti sullo stato di sicurezza nucleare e sulla situazione radiologica degli impianti nucleari del Paese.

Il caso di eventuali colpi sull’impianto

«I problemi potrebbero nascere qualora, per errore o per fatalità, ordigni dovessero colpire l’impianto ricoverato sotto il cosiddetto New Safe Confinement, la struttura di protezione che è stata installata alla fine del 2016 a protezione dell’ambiente e per ovviare alla fragilità del vecchio Sarcofago situato più sotto, costruito in fretta e in furia per chiudere l’impianto disastrato al fine di contenerne le fughe radioattive – spiega Emilio Santoro, fisico nucleare dell’Enea, dirigente di ricerca e direttore responsabile del reattore nucleare di da 1 MW del Centro ricerche della Casaccia – Nel sarcofago, sono ancora presenti le quasi 200 tonnellate di combustibile fuso mescolato a parti di reattore, al piombo, alla sabbia: la cosiddetta «lava» radioattiva (corium) che si è depositata sotto il corpo del reattore, solidificandosi».

Quanto all’aumento della radioattività nell’area, «questo  non ha molto a che vedere direttamente con la centrale. Il disturbo della superficie di terreno a opera di mezzi militari pesanti nelle aree adiacenti all’impianto, dove presumibilmente è ancora presente una certa distribuzione di contaminazione, può effettivamente aver riportato in aria una certa concentrazione di radionuclidi. Si tratta però di una situazione assolutamente locale e non eccessivamente drammatica». «Che la reazione possa invece accendersi di nuovo a causa di deflagrazioni è da ritenersi molto poco probabile: occorrerebbe raggiungere condizioni abbastanza particolari per giustificarne la possibilità. La dispersione di materiale in aria sarebbe invece plausibile».

Dopo Chernobyl i russi su Zaporizhzhia

Il controllo di Chernobyl è già passato ai russi. Nei giorni scorsi è pervenuta la notizia che in alcuni punti della zona di esclusione intorno al sito di Chernobyl, i sistemi di monitoraggio e misura avevano rilevato un innalzamento della radioattività nell’ambiente fino a 15 volte il valore medio misurato nel 2021. Il fenomeno risultava confinato all’interno della zona di esclusione interdetta a seguito dell’incidente del 1986 e, probabilmente, è dovuto al passaggio di mezzi militari pesanti che hanno provocato la sospensione di radionuclidi depositati al suolo; in proposito, nella zona di esclusione sono presenti molte trincee create dopo l’incidente dove sono stati sotterrati i rifiuti radioattivi prodotti durante le fasi di mitigazione e gestione dell’incidente.

Secondo alcuni la centrale nucleare di Chernobyl, presa dai russi, potrebbe anche diventare arma di ricatto nucleare. “L’Europa deve rendersi conto che Putin aveva pianificato non solo di prendere in ostaggio l’Ucraina, ma di eseguire il ricatto nucleare all’Europa attraverso mine e minacce per distruggere i reattori nucleari ucraini e sopra tutto quello di Chernobyl”, è stato  l’allarme lanciato da Olena Motuzenco, docente di geografia dell’università nazionale di Kiev ‘Taras Shevchenko’ e presidente della onlus ucraina Nabat, visiting professor all’università di Macerata e a Camerino.

Non solo: Mosca annuncia che le truppe russe hanno preso il controllo della centrale nucleare di Zaporizhzhia, nel sud dell’Ucraina. Il personale sta continuando a monitorare e operare nella struttura, ha detto il portavoce del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov. Nessuna conferma iniziale è arrivata da parte ucraina.  La compagnia energetica statale ucraina Energoatom ha però definito falsa la notizia diffusa da Mosca. “Attualmente, tutte e quattro le centrali nucleari sono sotto il controllo dell’Ucraina e funzionano normalmente. Energoatom sta adottando tutte le misure necessarie per proteggere le centrali nucleari”. L’impianto di Zaporizhzhia, nel sud dell’Ucraina, è la più grande centrale nucleare d’Europa. Il ministero della Difesa russo ha dichiarato oggi di averne assunto il controllo.

 

28 Febbraio 2022
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo