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4:30 pm, 25 Febbraio 22 calendario

“Chernobyl può diventare ricatto nucleare”. Aumento radiazioni

Di: Redazione Metronews
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La centrale nucleare di Chernobyl, presa ieri dai russi, potrebbe diventare arma di ricatto nucleare. “L’Europa deve rendersi conto che Putin aveva pianificato non solo di prendere in ostaggio l’Ucraina, ma di eseguire il ricatto nucleare all’Europa attraverso mine e minacce per distruggere i reattori nucleari ucraini e sopra tutto quello di Chernobyl”. È l’allarme lanciato da Olena Motuzenco, docente di geografia dell’università nazionale di Kiev ‘Taras Shevchenko’ e presidente della onlus ucraina Nabat, visiting professor all’università di Macerata e a Camerino.

La centrale di Chernobyl

In Ucraina ci sono quattro centrali nucleari: Zaporizhzhya, Sud-Ucraina, Rivne e Khmelnytsky e un reattore nucleare scientifico a Kharkiv; il paese è al decimo posto nel mondo per numero di reattori energetici acqua-acqua

Secondo Motuzenco, “oggi Putin vuole trasformare la potenza dell’atomo pacifico in uno strumento di terrore e ricatto nucleare per l’Europa”. In una lunga e dettagliata mail, la docente universitaria, che da ieri ha trovato riparo in un rifugio fuori da Kiev, teme che i piani della Russia siano “molto più insidiosi della distruzione dell’Ucraina” e che “l’ingresso delle truppe russe dal territorio della Bielorussia aveva lo scopo di catturare la centrale nucleare di Chernobyl”.

“L’invasione russa dell’Ucraina non è solo un’invasione, è l’inizio di una guerra contro l’unità dell’Europa, contro i diritti umani fondamentali in Europa, tutte le regole di convivenza nel continente e contro il fatto che gli stati europei rifiutano di dividere i confini con la forza”, conclude la professoressa Motuzenco.

Aumento della radiazione nucleare a Chernobyl

Il direttore Isin, Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione, Maurizio Pernice, spiega che “questa mattina è pervenuta anche la notizia che in alcuni punti della zona di esclusione intorno al sito di Chernobyl, i sistemi di monitoraggio e misura hanno rilevato un innalzamento della radioattività nell’ambiente fino a 15 volte il valore medio misurato nel 2021. Il fenomeno risulta confinato all’interno della zona di esclusione interdetta a seguito dell’incidente del 1986 e, probabilmente, è dovuto al passaggio di mezzi militari pesanti che hanno provocato la sospensione di radionuclidi depositati al suolo; in proposito, nella zona di esclusione sono presenti molte trincee create dopo l’incidente dove sono stati sotterrati i rifiuti radioattivi prodotti durante le fasi di mitigazione e gestione dell’incidente”.

“L’Ucraina è una nazione che fa largo uso del nucleare per la produzione di energia elettrica. I reattori nucleari in esercizio sono 15 e due sono in costruzione. Un eventuale attacco ad uno degli impianti provocherebbe un rilascio di radioattività che, come già avvenuto nel 1986, non interesserebbe solo l’Ucraina ma anche i Paesi nel corto, medio e lungo raggio, e la Russia stessa. Ciò induce a ritenere che un attacco diretto a questi impianti dovrebbe essere escluso perché la stessa Russia ne subirebbe le conseguenze“.

Il 26 aprile 1986 esplode il reattore

Il controllo dei russi

25 Febbraio 2022
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