Il prog dei Jethro Tull all’Auditorium della Conciliazione
MUSICA Per chi ama il prog è un appuntamento imperdibile quello che vede i Jethro Tull venerdì all’Auditorium della Conciliazione. la storica band britannica ha confermato tutti i live previsti per il mese di febbraio a cominciare proprio dal concerto romano.
Aspettando il primo album in studio, The Zealot Gene, che, dopo 18 anni, uscirà il prossimo 28 febbraio, i Jethro Tull anticipano il disco con le release Shoshana Sleeping e con la title track. Questo nuovo lavoro discografico è stato descritto da Ian Anderson come un insieme di riflessioni su temi e concetti biblici: «Anche se nutro un’autentica passione per lo sfarzo e la narrazione fiabesca del Libro Sacro, sento ancora il bisogno di mettere in discussione e disegnare paralleli a volte sacrileghi del testo».
I Jethro Tull nella “storia” della musica
I Jethro Tull (https://it.wikipedia.org/wiki/Jethro_Tull_(gruppo_musicale) apparvero per la prima volta con questo nome nel 1968 nel famoso Marquee Club di Londra e da lì riuscirono a creare immediatamente un largo seguito, suonando su e già per l’Inghilterra.
Il vero successo – anche un po’ a sorpresa – arrivò al Sunbury Jazz e al Blues Festival nell’estate del 1968. I Jethro Tull registrarono e pubblicarono il loro primo album, This Was, con la formazione originale con Ian Anderson (chitarra acustica), Glen Cornick (bassista), Clive Bunker (batteria) e Mick Abrahams (chitarra elettrica).
Circa trenta musicisti hanno fatto parte della band
Dopo la sostituzione di Mick Abrahams con Martin Barre, circa altri trenta musicisti si sono avvicendati nelle fila dei Jethro Tull, “marchio” che sopravvive fino ad oggi e dura nel tempo malgrado nel 2014 Anderson annunciò che la band si era sciolta e che era sua intenzione proseguire la carriera come solista. Nel 2017 la band britannica è tornata a calcare i palchi di tutto il mondo e Ian Anderson si esibisce con la band in genere per circa un centinaio di spettacoli ogni anno.
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